La differenziata dell’acciaio cresce del 16% grazie alla quarantena
Sui risultati ha influito anche l'aumento dei consumi dei prodotti conservati in contenitori in acciaio
Aumenta del 16% la raccolta di imballaggi in acciaio (barattoli, scatolette, tappi, coperchi e bombolette) nei primi tre mesi del 2020 nel nostro Paese rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Sono state raccolte 40.606 tonnellate. Così Ricrea, il Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio - uno dei sei consorzi di filiera che compongono il sistema Conai - sui dati relativi alla differenziata nel periodo di quarantena.
Sui risultati - osserva Federico Fusari, direttore di Ricrea - "può certamente avere influito anche l'aumento dei consumi dei prodotti conservati in contenitori in acciaio", tipo "barattoli di pomodoro o scatolette di tonno. Ma, senza dubbio, il maggiore tempo trascorso in casa durante le settimane di quarantena ha portato a una maggiore attenzione nei confronti del corretto conferimento dei rifiuti". "Negli ultimi anni l'Italia ha compiuto grandi passi avanti sul fronte della raccolta differenziata e, per quanto riguarda gli imballaggi in acciaio, abbiamo raggiunto una percentuale di riciclo superiore all'80%, che posiziona il nostro Paese tra i migliori in Europa. Il trend di crescita registrato in questa prima parte dell'anno è davvero molto marcato, in particolare nelle regioni del Centro con un più 31,5% e del Sud con più 35%".
La raccolta è passata dalle 35.007 tonnellate del primo trimestre 2019 alle 40.606 tonnellate del primo trimestre 2020; record per le regioni del Sud con 10.800 tonnellate (nel primo trimestre 2019 le tonnellate raccolte erano state 8.000). Forte aumento anche nel Centro, dove si è passati dalle 5.400 del 2019 alle 7.100 di quest'anno. "Gli operatori che ricevono il materiale raccolto, nonostante tutte le difficoltà - dice Fusari - sono riusciti a stoccare grandi quantità nelle settimane in cui le acciaierie non hanno potuto operare".