Dl semplificazioni, UNIRIMA: lo stralcio dell’emendamento sui rifiuti urbani è un attacco all’ economia circolare
L’emendamento - che aveva ricevuto parere favorevole del Mite - , aveva il merito, secondo UNIRIMA, di chiarire le finalità statistiche dei rifiuti ai soli fini del calcolo degli obiettivi di riciclo
"Lo stralcio dell’emendamento al Decreto Semplificazioni, volto a ribadire i principi della direttiva, sancisce la rinuncia definitiva dell’Italia a restare in una cornice europea dell’economia circolare. Ciò genera un grave danno alle imprese di questo settore. L’emendamento a firma di Italia Viva, Lega, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, che aveva ricevuto parere favorevole del Mite, aveva il merito di chiarire uno dei principi fondamentali per cui la definizione di rifiuti urbani ha finalità statistiche ai soli fini del calcolo degli obiettivi di riciclo. Lo dichiara in una nota Francesco Sicilia, direttore generale di Unirima, associazione che riunisce le imprese del riciclo della carta.
Un duro colpo alle imprese
Questo significa che non spetta esclusivamente al gestore del servizio pubblico la gestione dei rifiuti prodotti dall’attività economiche su cui i Comuni vogliono estendere la privativa, aumentando così le tasse per le imprese e allargando impropriamente il perimetro della tassazione. Lo stralcio dell'emendamento da parte della Commissione Bilancio costituisce un durissimo colpo a migliaia di imprese che in Italia rappresentano il vero cuore dell'economia circolare".
L’opinione di Cingolani
“Nei giorni scorsi il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha affermato di non essere d’accordo con l’idea che l’unica plastica buona sia quella riciclabile perché proviene dal petrolio. Si tratta di affermazioni che danneggiano le imprese impegnate a investire sul riciclo meccanico delle plastiche. Gli obiettivi europei sono il riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica del 50% rispetto all’immesso nel 2025 e del 55% nel 2030. Il Ministro, invece, usa parole che disincentivano le imprese a investire nel riciclo. È inaccettabile se si considera che altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania stanno deliberando politiche attive di incentivazione”. È quanto afferma Walter Regis, Presidente di Assorimap/Confimi.