Eureka, due studenti si inventano la scatola che fa risparmiare e si ricicla meglio
L’obiettivo era di creare una scatola di nuova generazione: amica dell’ambiente, più veloce da confezionare, più facile da aprire, più semplice da immagazzinare e da riciclare
Due studenti della Albert Nerken School of Engineering della Cooper Union hanno reinventato la scatola di cartone lavorando sui punti deboli di quelle che da decenni fanno viaggiare le merci di tutto il mondo. Henry Wang e Chris Curro, questi i nomi dei due giovanissimi progettisti, hanno pensato ai punti deboli delle normali scatole di imballaggio: il costo eccessivo, la difficoltà di apertura e quella di confezionamento.
L’obiettivo era di creare una scatola di nuova generazione: amica dell’ambiente, più veloce da confezionare, più facile da aprire, più semplice da immagazzinare e da riciclare. Ogni anno, 100 miliardi di scatole di cartone sono prodotte negli Stati Uniti secondo la logica dell’usa e getta. Nel 2011 il 37% della fibra utilizzata per realizzare nuovi prodotti di carta proveniva da fonti riciclate, il che significa che 63 miliardi di scatole di cartone, ogni anno, continuano a essere prodotte con alberi appena abbattuti.
Ecco perché il brevetto del Rapid Packaging Container risulta essere così prezioso: l’utilizzo di cartone è del 15-20% inferiore a quello di una normale scatola di imballaggio pur mantenendo la stessa resistenza di carico. Il Rapid Packaging riesce in questa impresa grazie alla sua riprogettazione.
Le normali scatole, infatti, hanno due estremità aperte: una superiore e una inferiore. Il fondo viene abitualmente rinforzato dal doppio cartone e consolidato con il nastro che ne consolida la parte inferiore. Wang e Curro, invece, hanno progettato Rapid in modo che la parte inferiore sia un unico pezzo di cartone in grado di eliminare molti rifiuti.