Imballaggi per alimenti, sicura anche la bioplastica
A fare chiarezza è l'Istituto Italiano Imballaggio
“Anche le materie plastiche biodegradabili e compostabili possono essere adatte per confezionare prodotti alimentari se soddisfano i requisiti previsti dalle disposizioni legislative”. Lo spiega Marco Sachet, direttore Istituto Italiano Imballaggio.
Il termine bioplastica, infatti, spiega Sachet, “non è definito dalla legge e perciò si presta a essere interpretato in più modalità, sia dalla comunità dei tecnici, sia, e soprattutto, dall’opinione pubblica, dove non sono rari anche i fraintendimenti”.
In particolare, sul dibattito, aperto sui media, sull’idoneità delle plastiche biodegradabili e compostabili al contatto con prodotti alimentari come mozzarelle o salumi, secondo Sachet è importante chiarire che “per essere commercializzate e utilizzate per il confezionamento di qualsivoglia prodotto alimentare, le plastiche biodegradabili e compostabili devono essere idonee al contatto alimenti, in ottemperanza, in particolare, al regolamento 1935/2004/CE (disposizioni generali sui materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti) e al regolamento 10/2011/UE (disposizioni specifiche per le plastiche destinate a venire a contatto con gli alimenti)”, proprio come qualsiasi altro materiale.
Inoltre, aggiunge il direttore dell’Istituto italiano Imballaggio, “sarà cura dell’utilizzatore del packaging e quindi delle imprese alimentari e/o della distribuzione, valutare l’idoneità tecnologica della soluzione di packaging impiegata in ragione dell’alimento confezionato e delle condizioni di distribuzione e conservazione, così come indicato dall’art. 5 bis del decreto DPR 777 del 1982 e successivi aggiornamenti e modifiche".