Rapporto Green City Network. Nel Sud cresce la differenziata. Oristano vince
Analizzate sette Regioni e 31 città per produzione di rifiuti urbani, raccolta differenziata e riciclo. Per raccolta differenziata, 14 città sopra la media nazionale, spicca Oristano con il 75%%, seguita da Cagliari e Avellino
Una fotografia con luci ed ombre quella scattata da Green City Network, iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, in collaborazione con Conai, nel Rapporto sui rifiuti urbani e l’economia circolare nel Sud Italia alle Regioni e nelle città del Sud Italia. Dai dati provenienti da 6 Regioni del Sud Italia (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria) e Sardegna e in 31 città emerge che la produzione di rifiuti è rimasta stabile con Calabria, Molise e Basilicata che registrano una diminuzione; la raccolta differenziata è cresciuta del 18% tra il 2013 e il 2018, cinque regioni però registrano dati inferiori alle media nazionale, ma c’è una città, Oristano che arriva addirittura al 75%; ancora basso il tasso di riciclo.
Il Rapporto sul sud Italia e sulla Sardegna
Per la redazione del rapporto, il Green City Network ha svolto un’indagine qualitativa a campione fra le città Capoluogo di provincia e tra quelle medie e piccole (tra i 50.000 e i 15.000 abitanti). Dal Rapporto emerge che la produzione dei rifiuti urbani nel corso degli ultimi anni (2013-2018) è cresciuta: a livello nazionale, nelle Regioni studiate invece è restata pressoché stabile. La Puglia ha il maggior incremento (+6 chili per abitante l’anno), seguita da Abruzzo e Sardegna (+3) e Campania (+1 chilo per abitante l’anno). Calabria, Molise e Basilicata registrano invece una riduzione dei rifiuti rispettivamente di -10, -15 e -21 chili per abitante l’anno.
Per la raccolta differenziata 5 Regioni hanno una raccolta differenziata inferiore alla media nazionale (58%), solo Abruzzo e Sardegna superano la media nazionale col 60% e 67%. Tra le città, 14 hanno una differenziata superiore alla media nazionale, con Oristano che arriva al 75%, seguita da Cagliari (74%), Avellino (72%), mentre 13 città hanno la differenziata minore del 50%, con Crotone ferma all’8% e Taranto al 18%. Per quanto riguarda la raccolta differenziata delle plastica 9 capoluoghi (su 31) hanno una performance superiore alla media nazionale con in testa Lecce con il 57,2%, Isernia con il 52,6% e Oristano con il 41,1%.
Rispetto alla differenziata pro capite del 2013, l’incremento maggiore si registra a Catanzaro, che incrementa la sua raccolta da 0,2 a 10 chili per abitante l’anno.
Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani nel Sud è pari al 39% contro il 45% di media nazionale, nessuna Regione ha raggiunto l’obiettivo di riciclo previsto per il 2025 (55%), la Sardegna arriva al 54% ed è l’unica Regione che supera il 50%. Abruzzo e Campania hanno un riciclo tra il 40 e il 50%. Lo sforzo maggiore di incremento del riciclo dovrà essere compiuto dal Molise perché parte dai tassi di differenziata più bassi (25%). Lo smaltimento in discarica al Sud è pari al 26%, con punte del 52% in Calabria.
Le novità del 2020 per la transizione verso un’economia circolare delle città
L’economia circolare e il nuovo pacchetto di direttive europee forniscono importanti e innovativi riferimenti per la gestione dei rifiuti nelle città: per sviluppare iniziative di prevenzione per ridurre la produzione di rifiuti, per rafforzare il riutilizzo, per migliorare quantità e qualità delle raccolte differenziate, le attività di riciclo e l’utilizzo dei materiali e dei prodotti ricavati dal riciclo. Queste attività richiedono anche l’adeguamento delle infrastrutture, delle tecniche e delle buone pratiche, necessarie a supportarle.
Tra le novità del 2020, il piano d’azione europeo sull’economia circolare che approfondisce il tema della necessità di creare città più circolari; il recepimento delle quattro direttive del “pacchetto economia circolare e rifiuti” che modificano le precedenti direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, rifiuti elettrici ed elettronici, veicoli fuori uso e pile; l’attuazione del nuovo accordo di programma quadro nazionale Anci-Conai per la gestione dei rifiuti di imballaggio.