Ricerca Conai: sull’ambiente e il riciclo dei rifiuti gli italiani non sono secondi a nessuno
Secondo una ricerca realizzata per Conai su un campione di abitanti di Italia, Giappone, USA, Brasile, Russia e Cina, gli italiani stanno sviluppando un comportamento sempre più evoluto dal punto di vista ambientale
Italiani promossi dal punto di vista della consapevolezza ambientale e della conoscenza dell’avvio a riciclo dei rifiuti, tanto da eccellere nel confronto internazionale con i cittadini giapponesi, statunitensi, brasiliani, russi e cinesi.
È quanto emerge dalla ricerca “Greenability, conoscenza e utilizzo dei prodotti realizzati con materiali di riciclo”, commissionata da CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi, realizzata da DOXA Marketing Advice e presentata in Expo Milano 2015 nell’ambito di un confronto internazionale sui sistemi di avvio a riciclo dei rifiuti, in particolar modo quelli di imballaggio, tra giornalisti ed esperti del settore. L’importanza di una corretta gestione dei rifiuti è il tema ambientale più sentito presso l’opinione pubblica nazionale, ed è indicato dal 29% dei cittadini come la sfida più pressante del settore, e prioritaria rispetto ad altri grandi temi come la transizione energetica verso le fonti rinnovabili (14%) o all’inquinamento atmosferico (10%) e del sottosuolo (9%).
Italiani sensibili al green - Inoltre, gli italiani ben si comportano nel confronto internazionale in termini di sensibilità ambientale, ottenendo un punteggio di 74/100, davanti a USA (63), Russia (62) e Giappone (59), secondo un indice sintetico elaborato a partire dall’analisi dei comportamenti quotidiani di quanti hanno risposto. Si collocano invece su valori più vicini all’Italia il Brasile (73/100) e la Cina (70/100). Il buon risultato italiano è dovuto a una crescita di consapevolezza e di attenzione nei confronti delle tematiche ambientali, sia a livello individuale, sia a livello di Sistema Paese: l’81% degli italiani ritiene infatti di essere molto più attento che non in passato alle informazioni sull’ambiente, ritenendone la salvaguardia una priorità (74%). L’attenzione all’ambiente viene trasferita anche nei comportamenti d’acquisto (73%), mentre viene riconosciuto alle aziende italiane un maggior impegno in termini di sostenibilità (49%).
La raccolta differenziata la fanno tutti - La raccolta differenziata è tra le azioni che più attivano la sensibilità ambientale degli italiani: ben l’87% degli italiani dichiara infatti di svolgerla abitualmente, superando di gran lunga gli altri paesi oggetto della ricerca. Dopo i nostri concittadini si collocano infatti giapponesi (74%) e, ancora più giù, brasiliani (64%), statunitensi (57%), cinesi (48%) e russi, dove la raccolta differenziata è svolta da solo un abitante su quattro (26%). Il primato italiano è dovuto innanzitutto alla conoscenza generale delle informazioni di base sul processo di raccolta differenziata (96%), passo fondamentale per consentire l’avvio a riciclo dei rifiuti, e dal consenso pressoché unanime (90%) che viene accordato alla sua importanza per la tutela dell’ambiente.
Prodotti riciclati - Gli italiani sono anche il popolo che vanta la migliore conoscenza dei prodotti più comunemente realizzati a partire da materiali di imballaggio riciclati, con l’indicazione media di 7,5 prodotti. Tra i più citati: libri e giornali, bottiglie, cassette per frutta e verdura, complementi d’arredo, confezioni di prodotti alimentari, vasi per fiori e felpe in pile, ma anche imbottiture, coperte e scope, contro i 6,9 citati dai brasiliani, i 6 degli statunitensi, i 5,9 dei giapponesi, i 5,8 dei cinesi e i 5,7 prodotti segnalati dai russi.
Tre italiani su quattro (75%), infine, hanno dichiarato di aver acquistato dei beni realizzati con materiale riciclato, venendo superati su questo fronte solo dai brasiliani, dove l’acquisto di ri-prodotti raggiunge quota 82%.
Scarsa considerazione per il nostro sistema - Nonostante i risultati che emergono dalla ricerca, che vedono ben figurare l’Italia nel confronto internazionale, solo il 20% degli italiani ritiene il sistema nazionale di raccolta, riciclo e riutilizzo dei materiali il più efficiente tra quelli dei sei paesi presi in considerazione. Dalle risposte degli intervistati italiani prevale infatti una vocazione esterofila - in particolare nei confronti del Giappone (51%), che risulta essere il sistema con reputazione migliore a livello mondiale, essendo percepito come il più efficiente dai rispondenti di tutti i paesi ad eccezione degli USA, dove prevale una visione più nazionalista.
Packaging sostenibile - L’attenzione all’ambiente degli italiani emerge anche nelle priorità sulle caratteristiche presenti e future degli imballaggi: l’ecosostenibilità, intesa sia come riduzione dell’impatto ambientale del packaging sia come facilità di riciclo, è la caratteristica più ricercata in un imballaggio (64%), e la maggioranza assoluta (57%) ritiene che proprio questo dovrà essere il principale driver di innovazione del packaging nel prossimo futuro, distanziando e doppiando l’innovazione in termini di materiali (27%) e di design (8%). L’attitudine green degli italiani nei confronti degli imballaggi condiziona anche le scelte d’acquisto, con quasi 6 rispondenti su 10 (59%) che dichiarano di aver acquistato un prodotto per via della sostenibilità del packaging. Nel confronto internazionale, cinesi e brasiliani dimostrano di essere molto attenti sul fronte della funzionalità e dell’ecosostenibilità degli imballaggi, premiando più dell’Italia (74%) chi offre prodotti con un packaging più leggero e ecosostenibile.
Gli italiani amano il packaging green - “I dati mostrano chiaramente come gli italiani padroneggino le informazioni di base sulla raccolta differenziata, che viene percepita come il mezzo per consentire l’avvio a riciclo dei rifiuti” ha commentato Walter Facciotto, Direttore Generale di CONAI. “La ricerca mostra inoltre un forte interesse da parte dei consumatori, italiani e non, per l’ecosostenibilità, la funzionalità e la leggerezza del packaging dei beni di consumo, tanto da premiare nelle scelte d’acquisto chi propone imballaggi più green. CONAI è impegnato da tempo su questo fronte, con iniziative - come il Bando Prevenzione - che favoriscono l’innovazione in termini di sostenibilità ambientale degli imballaggi, con l’obiettivo di innescare un meccanismo virtuoso in grado di portare benefici a cascata sull’intera filiera” .
“Anche qui in Expo Milano 2015” ha sottolineato Gloria Zavatta, Sustainability Manager di Expo 2015 SpA “dove nell’ultimo periodo siamo riusciti a raggiungere il 70% di raccolta differenziata dei rifiuti assimilati agli urbani, abbiamo constatato che tra gli elementi più importanti vi è sicuramente il coinvolgimento, tanto dei Partecipanti presenti nelle varie aree espositive con approcci e culture assai diverse, quanto dei visitatori. Significativo è dare un riscontro immediato, i risultati ottenuti, anche grazie al Contatore Ambientale di CONAI”.
“I risultati italiani della ricerca mostrano un modello che funziona e che è riuscito a sviluppare nel Paese una vera economia circolare” ha dichiarato Joachim Quoden, Managing Director di EXPRA (Extended Producer Responsibility Alliance). “Tutto ciò è stato possibile anche grazie a un sistema che si basa sulla responsabilità estesa del produttore e che ha una natura no profit, esprimendo al meglio il modello che Expra rappresenta e promuove a livello internazionale”.