I sacchetti biocompostabili per frutta e verdura ora si pagano
Il costo varia, a seconda del supermercato, tra 1 e 3 centesimi a busta. Lo prevede la legge 123 scattata il primo gennaio
Dal primo gennaio anche i sacchetti per acquistare la frutta e la verdura non confezionata hanno un costo: da un minimo di 1 a un massimo di 3 centesimi per busta, a seconda del supermercato. E' entrata infatti in vigore la legge 123/2017 sui sacchetti biodegradabili e compostabili per il primo imballo alimentare, che prevede tra l’altro l’obbligo di inserimento del costo dello shopper in scontrino.
Assobioplastiche ha effettuato una prima ricognizione di mercato sui prezzi dei sacchetti nella grande distribuzione, tramite il proprio Osservatorio. In essa si rileva che i sacchetti “bio” per frutta e verdura costeranno 0,01 euro da Esselunga, Coop Toscana e Unes; 0,02 euro da Auchan, Conad, Coop Lombardia, Eurospar, Gruppo Gros, Iper; 0,03 da Lidl. A questi dati si aggiunge una "rilevazione via web/altre fonti", secondo la quale Coop Italia applicherà un prezzo di 0,02 euro; Pam e Simply di 0,03.
L’Osservatorio stima che il consumo di sacchi ortofrutta e sacchi per secondo imballo di carne, pesce, gastronomia e panetteria si aggiri complessivamente tra i 9 e i 10 miliardi di unità, per un consumo medio di ogni cittadino di 150 unità l'anno. Ipotizzando che il consumo rimanga su queste cifre, al momento, e con i prezzi appena rilevati, la spesa massima annuale si attesterebbe sui 4,5 euro l'anno per consumatore.
Secondo i dati dell'analisi GFK-Eurisko presentati a Marca 2017 le famiglie italiane effettuano in media 139 spese anno nella Gdo. Ipotizzando che ogni spesa comporti l'utilizzo di tre sacchetti per frutta e verdura, il consumo annuo per famiglia dovrebbe attestarsi a 417 sacchetti per un costo compreso tra i 4,17 e i 12,51 euro (considerando un minimo rilevato di 0,01 euro e un massimo di 0,03 euro).
“Queste prime indicazioni di prezzo ci confortano molto - spiega Marco Versari, presidente di Assobioplastiche - perché testimoniano l’assenza di speculazioni o manovre ai danni del consumatore. Non solo. I sacchetti sono utilizzabili per la raccolta della frazione organica dei rifiuti e quindi almeno la metà del costo sostenuto può essere detratto dalla spesa complessiva”.
Assobioplastiche si associa a quanto già da tempo sostenuto da Legambiente relativamente ai sacchi di carta, che sono fuori dal perimetro di questa legge e quindi distribuibili gratuitamente.