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Toscana. Approvato il piano di gestione rifiuti e dell’economia circolare

where Firenze when Mar, 14/01/2025 who roberto

La commissione si è espressa a maggioranza, dopo aver votato un corposo pacchetto di controdeduzioni della Giunta

Via libera a maggioranza darifiutiriciclob.jpg parte della commissione Territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture, guidata da Lucia De Robertis (Pd), alla proposta di deliberazione sul piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – piano dell’economia circolare.
 
I soddisfatti
Presente ai lavori anche l’Assessore Monia Monni, che ha parlato di “giornata importante” e, ringraziando tutti per i contributi, ha sottolineato la soddisfazione per essere arrivati al “rush finale di un percorso, che permetterà di dotarsi di uno strumento innovativo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento conclusivo della presidente che ha voluto esprimere i ringraziamenti, “dovuti e non di forma”, all’assessore competente, agli uffici della Giunta e del Consiglio, “che ci hanno aiutato e supportato in una fase delicata, caratterizzata da momenti di confronto e di crescita, grazie anche ai colleghi della minoranza, che hanno dimostrato una chiara volontà di approfondimento e mai di ostruzionismo”.
 
Le critiche del vicepresidente
Inaugurando le dichiarazioni di voto il vicepresidente Alessandro Capecchi (FdI) ha invitato a rivedere la proposta di delibera, integrandola nella premessa e nella parte dispositiva. Pur riconoscendo che il piano è “frutto di un lavoro enorme” ne ha sottolineato quelli che ritiene essere gli aspetti negativi: “In conclusione questo è un piano parziale perché non è localizzativo, né prescrittivo, tanto che sugli impianti si fanno scelte di fondo senza mettere dei termini e delle regole precise”. Non a caso il consigliere ha presentato degli emendamenti, non approvati dalla Commissione, ma concertati con alcune amministrazioni locali, per concentrarsi sui criteri localizzativi, con l’obiettivo di escludere come possibili siti le aree industriali, mantenendo come criterio ordinario una determinata distanza dalle abitazioni. “E ciò scaturisce non da osservazioni di destra o di sinistra – ha spiegato Capecchi – ma anche da esami dell’Arpat sull’impatto odorigeno, che intendiamo reintrodurre anche in Consiglio regionale”.

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