Utilitalia: “La nuova tariffa idrica è insufficiente a sostenere gli investimenti”
La federazione delle imprese di pubblica utilità registra però anche novità positive, come il meccanismo che premia le imprese virtuose e la proposta tariffaria accorpata
Il nuovo sistema di regolazione per i servizi idrici approvato dall’Autorità nei giorni scorsi contiene alcune novità significative e segna un passo in avanti rispetto alla bozza diffusa nella fase di consultazione. Lo evidenzia Utilitalia, la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici. Tra queste, l’introduzione di un meccanismo di premi e penalità per le imprese che intendono migliorare la qualità dei servizi. Viene inoltre favorito il processo di aggregazione tra gestioni diverse, consentendo l’attivazione di un’unica proposta tariffaria in caso di accorpamento tra diversi ATO. I parametri di riconoscimento della morosità vengono infine adeguati all’attuale situazione economico-sociale del Paese.
Al tempo stesso, il nuovo ciclo di regolazione, come più volte evidenziato da Utilitalia nel periodo di consultazione, non permette di realizzare l’aumento di investimenti sulle reti e sulle infrastrutture idriche di cui il Paese ha drammaticamente bisogno. Le tariffe italiane sono già tra le più basse d’Europa (un terzo di quelle francesi, un quarto di quelle tedesche, un quinto di quelle scandinave e dei Paesi Bassi). L’ulteriore riduzione stabilita dall’Autorità amplifica ulteriormente tale situazione e mette a rischio gli investimenti programmati dalle imprese. Nei fatti, si rischia di orientare gli investitori e i capitali verso gli altri settori regolati e verso gli altri Paesi. Mancano - ricorda ancora Utilitalia - incentivi specifici per favorire le tipologie di investimento assolutamente urgenti e necessarie per colmare il gap infrastrutturale sul fronte della depurazione e della tutela ambientale della risorsa idrica, rispetto al quale il nostro Paese è già oggetto di gravi procedure di infrazione e pesanti sanzioni, destinate in futuro ad aggravarsi. L’obiettivo che sta cercando di portare avanti il nostro sistema di imprese è quello di superare la media attuale di investimenti, avvicinando progressivamente il nostro Paese ai parametri europei.
Questo programma è fortemente a rischio, sia per la regolazione insufficiente a realizzare l’aumento degli investimenti necessario sia per il quadro normativo troppo complesso, con una governance spesso deresponsabilizzante, con norme sovente inapplicate, che mantiene in vita realtà eccessivamente frammentate e lontane da logiche industriali e sostenibili (in Italia ci sono ancora 2000 gestioni in economia).
Tutto ciò accade mentre la straordinaria siccità ricorda al Paese quanto sia strategico investire nelle infrastrutture che tutelino la risorsa idrica nel lungo termine. Utilitaria continua quindi a chiedere, in tutte le sedi, che siano introdotte misure specifiche per una ripresa degli investimenti non più rinviabili. Si tratta di una responsabilità verso le generazioni future rispetto alla quale nessuno può sottrarsi.
Una gestione industriale - Per questo Utilitalia ha fatto sapere che chiederà al Governo di intervenire urgentemente, per individuare le soluzioni necessarie per il passaggio ad una gestione industriale del servizio idrico e dei servizi pubblici locali in generale, condizione indispensabile per conseguire un "assetto industriale europeo" e per realizzare le opere prioritarie e irrinunciabili per la tutela ambientale e per la crescita sostenibile del Paese, nonché all’Autorità di procedere velocemente con l'attivazione della regolazione della qualità commerciale e tecnica del servizio e con l’introduzione di ulteriori misure specifiche di sostegno alle aggregazioni. A entrambi chiederemo, infine, misure specifiche idonee a garantire gli investimenti nelle opere indispensabili nel settore idrico.