Valotti (Utilitalia): pronti 50 miliardi di investimenti dalle utility per lo sviluppo sostenibile
L’associazione che riunisce le aziende di pubblica utilità si dice pronta a sostenere il Governo verso gli obiettivi della sostenibilità e dell’innovazione ma chiede all’esecutivo chiarezza
Le utility locali sono pronte a mettere sul piatto 50 miliardi di investimenti ma il nuovo governo dovrà fare la sua parte nel guidare il sistema industriale verso gli obiettivi dell’ambiente e dell’innovazione ed evitare invece azioni che creino inutile incertezza per quegli operatori che già investono, supportando la crescita sostenibile dell’economia. Lo scrive il presidente di Utilitalia Giovanni Valotti su Il Sole 24 Ore parlando della possibilità di creare 100mila nuovi posti di lavoro tra occupazione diretta e indotto.
Tra i punti su cui è intervenuto Valotti ci sono: il settore idrico, l’economia circolare e l’efficienza energetica.
Riorganizzazione del settore idrico - Per Utilitalia “è necessario ragionare su una riorganizzazione del settore idrico che parta dai nodi critici. Per recuperare il gap infrastrutturale sono necessari ingenti investimenti, il cui finanziamento e la cui concreta realizzazione sul piano tecnico possono essere assicurati solo da soggetti industriali qualificati, siano essi totalmente pubblici, misti o quotati, come nella situazione attualmente in essere. Gli investimenti, che si attestavano sui 0,5 miliardi annui, ammontano ora a 3 miliardi annui e potrebbero concretizzarsi in circa 30 miliardi nel prossimo lustro”.
L'economia circolare - “Sul fronte dei rifiuti, il programma del Governo pone l’accento sull’economia circolare. Ma la sua piena attuazione non può prescindere da una modifica legislativa immediata che sblocchi lo stallo esistente sulla norma del cosiddetto “End of waste”. Inoltre andrebbe elaborato al più presto un piano nazionale sui rifiuti, sia per gli urbani che per gli speciali, che analizzi il reale fabbisogno di trattamento e acceleri, anche attraverso l’introduzione di procedure semplificate, la costruzione delle infrastrutture necessarie ad accompagnare la transizione verso l’economia circolare. Ferma restando l’adozione di politiche che favoriscano la riduzione e il riuso, occorre che i rifiuti vengano avviati a impianti che li trattino per tornare a essere un materiale o, qualora non fosse possibile, ne sfruttino comunque il potenziale energetico. Anche in questo settore l’impegno delle nostre associate è stato sempre crescente e potrebbe tradursi in investimenti pari a 10 miliardi di euro nei prossimi cinque anni.
Efficienza energetica - Le utility locali e Le utility locali sono infine pronte a realizzare investimenti pari a 10 miliardi in cinque anni anche sul fronte energetico. “In questo settore servono norme atte a garantire lo sviluppo di tecnologie pulite per il riscaldamento delle nostre città come il teleriscaldamento, il rilancio dei titoli di efficienza energetica, l’incentivazione di combustibili alternativi - come i biocarburanti, il biometano e l’energia elettrica - creando altresì le condizioni per lo sviluppo della domanda e dei necessari interventi infrastrutturali”.