Accordo sulle concerie vicentine fra Acque del Chiampo e ministero dell'Ambiente
Con l’intesa per il contenimento delle emissioni di CO2 sarà aiutato il rilancio ecosostenibile del settore della concia
Acque del Chiampo Spa, una delle aziende leader in Europa nel settore della depurazione industriale conciaria, ha stipulato un accordo volontario con il Ministero dell'Ambiente per mettere a punto e sviluppare progetti di valutazione della propria impronta ambientale (Carbon Footprint), finalizzati all'analisi, alla riduzione e alla neutralizzazione dell'impatto sull'ambiente dei propri servizi e impianti.
L'azienda veneta è la prima in questo settore a entrare nel programma nazionale di valutazione ambientale del ministero dell'Ambiente, che è impegnato a sostenere, attraverso programmi in collaborazione con imprese e amministrazioni pubbliche, la promozione della riduzione delle emissioni e la diffusione di modelli sostenibili di produzione e consumo. A siglare l'accordo nella sede dell'azienda ad Arzignano (Vicenza) sono stati il direttore generale del Ministero dell'Ambiente, Corrado Clini, e l'amministratore unico di Acque del Chiampo, Alberto Serafin. Erano presenti anche numerose autorità, come il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin, il Commissario della Provincia di Vicenza, Attilio Schneck, e i rappresentanti del Distretto della Concia Bernardo Finco e Mirko Balsemin.
Il direttore del Ministero, Corrado Clini, ricorda come "in questo caso sia interessata una realtà che ha l'acqua sia come materia prima, sia come risultato finale del suo ciclo produttivo. Dato che l'acqua è una risorsa ambientale strategica, l'accordo assume una rilevanza ancora maggiore. Un'intesa che può aprire nuovi scenari anche a livello nazionale, diventando un punto di riferimento in Italia sotto il profilo del metodo".
Nel quadro di questa intesa, e degli impianti di produzione che saranno individuati, le parti firmatarie s'impegnano innanzitutto a definire una metodologia di calcolo dell'impronta di carbonio (Carbon Footprint). In seguito, Acque del Chiampo analizzerà e contabilizzerà, con il supporto di una task force ministeriale, le emissioni di CO2, prodotte dagli impianti oggetto di carbon footprinting, per poi impegnarsi nell'individuare interventi, economicamente efficienti, volti alla riduzione degli impatti. Le misure comprenderanno anche l'adattamento del sistema amministrativo e gestionale di Acque del Chiampo agli obiettivi di riduzione dell'impronta ambientale attraverso la creazione di un sistema di gestione di carbon footprint.