Adattarsi al clima. La scienza è lo strumento dell’Arpa Lombardia per prevenire i rischi naturali
Rischio idrogeologico, parla il direttore Cambielli: siamo il punto di forza per prevenire i pericoli. Un sistema di allerta precoce può consentire di intervenire prima che gli eventi accadano
“318 stazioni meteorologiche, 70 stazioni idrometriche, 26 stazioni nivometriche e 45 frane monitorate sono il nostro punto di forza per la gestione dei rischi naturali in Regione Lombardia”. Lo ha detto il direttore generale di Arpa Lombardia, Fabio Cambielli (nella foto), intervenendo giorni fa al convegno “Progettazione e sistemi di monitoraggio per la mitigazione del rischio idrogeologico”. Il sistema controlla non solamente l’andamento del meteo ma anche le frane. Oltre al direttore dell’agenzia erano presenti all’evento, tra gli altri, il vicepresidente di Regione Lombardia, Marco Alparone, gli assessori regionali Giorgio Maione (Ambiente e clima) e Gianluca Comazzi (Territorio e sistemi verdi), il direttore del settore rischi naturali dell’Arpa Lombardia, Maria Luisa Pastore, con il responsabile del centro di monitoraggio geologico, Luca Dei Cas.
Strutture di eccellenza
“L’Arpa Lombardia è il primo tassello del sistema di protezione civile nella nostra Regione – ha sottolineato Cambielli – e monitora il territorio lombardo attraverso il settore rischi naturali che si avvale di tre strutture di eccellenza, riconosciute sia in Italia sia nel contesto europeo” che operano nell’ambito della previsione meteorologica in termini di piogge, vento, neve, temporali, di previsione del pericolo valanghe e di monitoraggio in tempo reale delle principali aree di frana, fornendo alla Regione gli elementi per gli allertamenti sui rischi naturali.
Previsione e monitoraggio
Con un organico di oltre 40 operatori, fra geologi, fisici e ingegneri, l’agenzia si occupa della previsione dei pericoli naturali e del monitoraggio in tempo reale dei fenomeni che li determinano e, grazie a milioni di dati raccolti, è in grado di affiancare con l’attività tecnico-scientifica la Regione Lombardia in fase di allerta, consentendo la gestione puntuale di effetti e rischi derivanti.
Il controllo delle frane
Il centro di monitoraggio geologico (Cmg) rappresenta una realtà d’eccellenza, attiva ancor prima della nascita dell’Arpa, sulla quale si è investito negli anni per garantirne l’evoluzione tecnologica. La rete geologica, che controlla 45 grandi frane presenti sul territorio lombardo, distribuite in sei province lombarde, conta ben 875 sensori ad acquisizione automatica, per un totale di 26.785.000 dati l’anno. Oltre alle misure automatiche, sulle aree del centro vengono realizzate 220 campagne annuali per un totale di circa 70.000 dati/anno. Le attività degli operatori vengono effettuate in collaborazione con le guide alpine, anche a tutela della sicurezza dei nostri tecnici.
Agire prima che accada
Il Cmg conta su una strumentazione di alto livello tecnologico e su un sistema di early warning che mantiene sotto stretta sorveglianza le aree di frana di interesse regionale, consentendo - com'è avvenuto per la frana del Gallivaggio nel maggio del 2018 - di far scattare in anticipo la "macchina" della prevenzione evacuando per tempo le zone interessate da crolli imminenti, intervenendo sulla viabilità e mettendo al sicuro le opere artistiche del santuario.
Controllare neve, valanghe e fiumi
Il servizio idro-nivo-meteo collabora con altri soggetti, a livello regionale e sovraregionale, per favorire sinergie su attività di interesse comune come Autorità di bacino distrettuale del fiume Po-Adbpo, consorzi di bonifica, enti regolatori dei laghi, fondazione Centro internazionale in monitoraggio ambientale, Aipo (Agenzia interregionale del Po), Associazione interregionale neve e valanghe-Aineva, Nuclei tecnici operativi valanghe-Ntov.