L’afa che respiriamo. A Milano le temperature aumentano sempre più velocemente
Secondo i dati dell’Osservatorio Meteorologico Milano Duomo le temperature medie, minime e massime aumentano sempre più velocemente, come gli episodi estremi di caldo
Secondo la Fondazione Omd - Osservatorio Meteorologico Milano Duomo, nel capoluogo lombardo le temperature medie, minime e massime aumentano sempre più velocemente, così come gli episodi estremi di caldo (giorni di calura e notti tropicali). Un trend simile si riscontra anche in altre città italiane, come Roma e Bari.
Le temperature aumentano e lo fanno sempre più velocemente, e all’interno di questo riscaldamento globale la città di Milano non fa eccezione. È questo il quadro che emerge dal confronto tra successivi CLINO - CLimatological NOrmals, i periodi trentennali usati come parametri di riferimento per descrivere le condizioni climatiche di un determinato luogo. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (Wmo), infatti, il clima è l'insieme delle condizioni atmosferiche - temperatura, umidità, pressione, venti - prevalenti in una località, regione o altra porzione di territorio nell’arco di 30 anni.
Temperature più alte
Secondo le rilevazioni della stazione meteorologica di Milano Centro la temperatura media annuale del capoluogo lombardo è passata dai 13,7 °C del CLINO 1961-1990 ai 14,9 °C del CLINO 1991-2020. Lo stesso parametro è inoltre aumentato sia a livello di singoli mesi (si va dal +0,7 °C di settembre fino all’incremento di ben 2 °C di agosto, da 23,3 a 25,3 °C di media) che di stagioni: +1 °C in autunno (da 13,9 a 14,9 °C), +1,2 °C in inverno (da 4 a 5,2 °C), +1,3 °C in primavera (da 13,5 a 14,8 °C) e soprattutto +1,5 °C nel trimestre estivo, la cui temperatura media è passata da 23,2 a 24,7 °C. Il progressivo riscaldamento di Milano è stato ancora più evidente nel decennio appena concluso: la temperatura media del periodo compreso tra il 2011 e il 2020 ha raggiunto infatti i 15,8 °C.
Il commento della scienziata
“Le variazioni del clima locale rilevate dalle nostre stazioni meteorologiche, in tutta Italia e a Milano in particolare, sono molto preoccupanti - afferma Cristina Lavecchia, direttrice operativa della Fondazione OMD. – Infatti, secondo il rapporto speciale su cambiamenti climatici e territorio pubblicato nel 2019 dall’IPCC, Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, mantenere l’aumento delle temperature entro 1.5-2 °C prima del 2100 è l’obiettivo fondamentale della lotta al surriscaldamento globale e ai suoi pericolosi effetti. L’aumento delle temperature, della frequenza e intensità degli episodi estremi di caldo e delle precipitazioni sta già impattando negativamente sulla vita di tutti i giorni, dai consumi energetici alla gestione degli allagamenti di strade e spazi privati, dalla mobilità alla fruizione estiva degli spazi esterni fino alla salute e al benessere della popolazione. Tutto ciò con gravi conseguenze, come l’aumento della mortalità legata alle ondate di calore”.
Aumentano anche le minime
L’aumento delle minime e delle massime è causa di condizioni di disagio termico diffuso (nelle quali, cioè, i fattori micrometeorologici non permettono al corpo umano di mantenere o raggiungere uno stato psicofisico e termosensoriale accettabile nell’ambiente esterno) e di episodi estremi di caldo sempre più frequenti e intensi. Se, infatti, il numero medio di giorni di gelo (con temperatura minima inferiore allo zero) e giorni di ghiaccio (con massima inferiore allo zero), è leggermente diminuito tra il CLINO 1961-1990 e quello 1991-2020, passando rispettivamente da 24,7 a 17,6 e da 1,8 a 0,7, si evidenzia un significativo aumento di giorni di calura e notti tropicali. Da un trentennio all’altro la media dei primi, ovvero di giorni con temperatura massima superiore ai 30 °C, è passata infatti da 29,8 a 54,8, tre volte quella dei giorni di gelo. Le notti con temperatura minima superiore ai 20 °C, cosiddette tropicali, sono state invece in media 52,3 all’anno nel periodo 1991-2020 (+19,5 rispetto al corrispondente valore del CLINO 1961-1990). Agosto è il mese in cui il numero di questi episodi è cresciuto di più in termini assoluti, mentre è più che raddoppiato il numero medio dei giorni di calura che si verificano a giugno (da 5,1 a 11).
Roma e Bari
L’analisi dei dati relativi ad altre città italiane evidenzia infine come, seppur con andamenti diversi, il progressivo aumento delle temperature sia un trend che riguarda tutto il nostro Paese. A Roma, per esempio, tra il CLINO 1961-1990 e il successivo CLINO 1991-2020 la temperatura media annuale è passata da 16.1 a 17 °C, e nel decennio 2011-2020 è stata di 17.5°C. A Bari l’aumento è stato di 0.6 °C tra i due trentenni di riferimento (da 16.9 a 17.5) e di 1.3 °C tra il 1961-1990 e il periodo compreso tra il 2011 e il 2020. A Milano l’aumento dei valori medi annuali è stato costante dal 1961 a oggi, così come a Roma, sebbene qui in maniera più contenuta; a Bari la tendenza all’aumento si è invece intensificata a partire dal trentennio 1981-2010*. La variazione da città a città del tasso di incremento delle temperature è dovuta al contributo locale delle trasformazioni del tessuto urbano peculiari di ciascun luogo, oltre che dei vari fenomeni collegati al più generale surriscaldamento globale.