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L’allarme del Wwf. Secondo una ricerca nel 2022 l’Italia era in testa per i morti da caldo

where Roma when Lun, 17/07/2023 who roberto

Nuovo allarme dell’associazione ecologista: ne furono colpite soprattutto le donne. Siamo ancora troppo impreparati di fronte al mutamento del clima

Uno studio attribuisce al caldo caldo-anziani.jpgdel 2022 la morte di 61.672 persone in Europa. Lo studio considera l’andamento della mortalità fra il 30 maggio e il 4 settembre dell’anno passato in 35 Paesi. La ricerca è stata condotta dall'Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal) in collaborazione con l'Istituto nazionale della salute francese (Inserm) ed è stata pubblicata su Nature Medicine.

 
Che cosa ha cercato lo studio
La ricerca ha analizzato il database Eurostat sulla mortalità e l’ha messa in relazione con gli andamenti della temperatura estiva, arrivando all’ipotesi che l'Italia sia prima per numero di decessi attribuiti al caldo nel periodo (18.010), seguita da Spagna (11.324) e Germania (8.173).
Nella regione mediterranea si stimano i più alti tassi di mortalità assegnati al caldo, di nuovo prima l’Italia (295 decessi per milione di persone decedute), seguita dalla Grecia (280), Spagna (237) e Portogallo (211). I ricercatori hanno stimato il 63% in più di decessi dovuti al caldo nelle donne rispetto agli uomini.
Gli autori della ricerca ipotizzano che, in assenza di una risposta adattativa efficace, l’Europa dovrà affrontare una media di oltre 68mila morti premature ogni estate entro il 2030 e oltre 94.000 entro il 2040.
 
Il commento del Wwf
Per il Wwf Italia, la ricerca dice che siamo ancora impreparati di fronte all’accelerazione del cambiamento climatico, oltre a non agire in modo minimamente adeguato per abbattere le emissioni ed evitare che il fenomeno progredisca a livelli ingestibili.
Dice il Wwf che si tratta ormai di fenomeni che si ripetono, non fenomeni rari o eccezionali, ma le modalità per affrontare il fenomeno risultano ancora del tutto insufficienti: occorre una rivalutazione e un rafforzamento delle piattaforme di sorveglianza della situazione, dei piani di prevenzione e delle strategie di adattamento a lungo termine.
“Come per la mitigazione (abbattimento delle emissioni), l’adattamento al cambiamento climatico non è entrato in modo integrato e sinergico in tutte le politiche – afferma Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia -. Questo fa sì che il nostro intervento sia meno efficace e monco. Certamente le autorità sanitarie sono molto più coscienti dell’impatto, ma occorre maggiore programmazione, integrazione, prevenzione e azione”.
 
La sintesi dell’ISGlobal di Barcellona (in spagnolo): https://www.isglobal.org/es/-/el-cal...
Lo studio integrale pubblicato da Nature (in inglese): https://www.nature.com/articles/s415...

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