L’analisi. Capgemini. Ecco i dubbi, le certezze e gli investimenti verdi
Il 62% dei dirigenti prevede di incrementare i budget per la sostenibilità. Le aree prioritarie sono rappresentate dalle tecnologie climatiche (climate tech), con il 72% dei dirigenti intenzionati ad aumentare gli investimenti in settori come idrogeno, energie rinnovabili, batterie, nucleare e cattura del carbonio
In occasione dell’avvio del World Economic Forum a Davos, un rapporto di Capgemini riassume le evidenze di una ricerca condotta presso 2.500 leader aziendali in 17 paesi per approfondire le tendenze degli investimenti aziendali nel 2025.
Il nuovo report del Capgemini Research Institute, “Navigating uncertainty with confidence – Investment priorities for 2025” suggerisce che, nonostante il contesto di mercato sia caratterizzato da una continua incertezza, i leader aziendali si sentono più positivi riguardo alle prospettive dell’organizzazione. Malgrado le esigenze di contenimento dei costi, questo ottimismo spinge ad aumentare gli investimenti, in particolare in ambito customer experience, supply chain e sostenibilità, per ottenere maggiore innovazione, efficienza, competitività e resilienza.
Nel recente report “A world in balance 2024” (settembre 2024), meno di un quarto (23%) dei dirigenti intervistati aveva dichiarato che i costi degli investimenti in sostenibilità superano i benefici, e più di due terzi concordavano sul fatto che anticipare o prevenire normative future più severe sia un fattore chiave per le iniziative di sostenibilità, rispetto al 57% del 2023. Inoltre, il 64% dei dirigenti intervistati (nel periodo giugno-luglio 2024) concordava sul fatto che gli attuali sviluppi geopolitici siano un fattore importante per gli investimenti in sostenibilità.
Dalla nuova ricerca emerge che il 56% dei dirigenti intervistati prevede di dare priorità alla riduzione dei costi rispetto alla crescita dei ricavi per il 2025. La metà degli intervistati prevede di aumentare gli investimenti nel 2025, poco meno di un quarto prevede invece livelli di investimento inferiori rispetto al 2024, mentre il resto non si aspetta variazioni.
Il 63% dichiara che aumenterà la spesa per la trasformazione delle supply chain. Le supply chain di nuova generazione integreranno AI e IoT per migliorare l'efficienza, ridurre gli sprechi e affiancare gli obiettivi di sostenibilità aziendale, oltre a ottimizzare il processo decisionale e ridurre complessivamente i costi. 7 dirigenti su 10 sono preoccupati per l'impatto dell'aumento dei dazi e delle dispute commerciali bilaterali sulla competitività della loro organizzazione. Quasi due terzi manifestano anche timori riguardo a una possibile guerra commerciale globale e ai suoi effetti sulle operazioni e sull'accesso ai mercati.
Il 62% dei dirigenti prevede di incrementare i budget per la sostenibilità. Le aree prioritarie sono rappresentate dalle tecnologie climatiche (climate tech), con il 72% dei dirigenti intenzionati ad aumentare gli investimenti in settori come idrogeno, energie rinnovabili, batterie, nucleare e cattura del carbonio.
A livello globale, si prevede che le organizzazioni statunitensi supereranno gli altri paesi in termini di investimenti tecnologici nel 2025. Inoltre, i leader aziendali statunitensi si dimostrano più propensi a ritenere necessario investire di più per restare competitivi (84%) rispetto ai loro colleghi europei (64%).
I leader aziendali sono più ottimisti sulle prospettive dell’organizzazione nel 2025 e intendono concentrare gli investimenti su innovazione, efficienza e resilienza
Malgrado le esigenze di contenimento dei costi, nel 2025 la metà delle aziende prevede di aumentare gli investimenti complessivi per migliorare l'efficienza e la competitività a lungo termine. Le organizzazioni stanno inoltre cercando di ridurre i rischi legati alle supply chain in modo da limitare le preoccupazioni dovute a dazi e controversie commerciali.
Ridurre i costi
Il report rileva che i leader aziendali si sentono più fiduciosi riguardo all'anno a venire rispetto a 12 mesi fa: il 62% è ottimista sulle prospettive dell’organizzazione per il 2025, con un aumento di 6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e di 20 punti rispetto al 2023. Tuttavia, i dirigenti hanno più fiducia nelle prospettive delle organizzazioni che nel mercato globale: solo il 37% si dichiara ottimista sulle prospettive dell'ambiente operativo globale nei prossimi 12-18 mesi, con un incremento marginale rispetto all'anno scorso.
Nell'attuale contesto di incertezza del mercato, il 56% dei dirigenti prevede di dare priorità alla riduzione dei costi rispetto alla crescita dei ricavi per il 2025. Tuttavia, i dirigenti riconoscono che questo cambiamento richiede investimenti: la metà afferma che l’organizzazione prevede di aumentarli nel 2025, poco meno di un quarto prevede invece livelli di investimento inferiori rispetto al 2024, mentre il resto non si aspetta variazioni.
"Guardando al 2025, i leader aziendali stanno affrontando l'incertezza con un atteggiamento di fiducia e resilienza, due qualità che, come mostra la nostra ricerca, stanno cercando di infondere nelle organizzazioni attraverso gli investimenti tecnologici”, ha dichiarato Aiman Ezzat, ceo di Capgemini. "La tecnologia ha un ruolo cruciale nel migliorare la competitività e la produttività, riducendo i costi e ottenendo vantaggi essenziali in termini di efficienza. Concentrandosi su innovazione, supply chain e sostenibilità – per il suo potenziale di generare valore – i leader si preparano ad affrontare un contesto incerto nel modo migliore, costruendo organizzazioni resilienti e adattabili. Tutto ciò contribuirà in modo decisivo a plasmare un'economia globale più innovativa, sostenibile e inclusiva.”
Clienti e fornitori
Gran parte della fiducia dei dirigenti aziendali continua a concentrarsi sulla customer experience, seguita da ingegneria, R&D e innovazione, con circa 8 dirigenti su 10 che prevedono di aumentare gli investimenti nel primo ambito e quasi tre quarti nel secondo. Tuttavia, l'incremento più significativo negli investimenti riguarda la trasformazione delle supply chain: il 63% dichiara che aumenterà la spesa in questo settore nel 2025, rispetto a meno della metà nel 2024, con una crescita media del 9,4%. Le supply chain di nuova generazione integreranno AI e IoT per migliorare l'efficienza, ridurre gli sprechi e aiutare gli obiettivi di sostenibilità aziendale, oltre a ottimizzare il processo decisionale e ridurre complessivamente i costi.
Il rischio dazi
A livello globale, 7 dirigenti su 10 sono preoccupati per l'impatto dell'aumento dei dazi e delle dispute commerciali bilaterali sulla competitività della loro organizzazione. Quasi due terzi manifestano anche timori riguardo a una possibile guerra commerciale globale e ai suoi effetti sulle operazioni e sull'accesso ai mercati. Su questo fronte, i leader aziendali in Giappone e Cina risultano i più preoccupati per l'aumento dei dazi e delle dispute bilaterali, ma meno per una potenziale guerra commerciale globale. Per mitigare questi rischi e costruire resilienza, la maggior parte delle organizzazioni a livello globale sta diversificando le fonti di approvvigionamento e adottando il friendshoring. Quasi 3 dirigenti su 4 stanno già riducendo i rischi legati alle supply chain investendo in altri paesi emergenti per diminuire la dipendenza dalla Cina, in aumento rispetto a meno della metà dello scorso anno. Parallelamente, quasi due terzi confermano che, nel 2025, il friendshoring rappresenterà una parte significativa delle strategie di approvvigionamento e produzione della loro organizzazione (in aumento rispetto al 45% dello scorso anno).
Clima e sostenibilità
In un contesto in cui gli investimenti nella sostenibilità sono considerati un fattore di creazione di valore aziendale e un asset per conformità ed efficienza, oltre che influenzati dalla geopolitica, il 62% dei dirigenti (in aumento di 10 punti percentuali rispetto al 2024) prevede di incrementare i budget per la sostenibilità, con un aumento medio del 10,5%. Le aree prioritarie sono rappresentate dalle tecnologie climatiche (climate tech), con il 72% dei dirigenti intenzionati ad aumentare gli investimenti in settori come idrogeno, energie rinnovabili, batterie, nucleare e cattura del carbonio. Tra queste, le batterie sono considerate il principale investimento tecnologico per il clima nel 2025, con oltre la metà dei leader aziendali che le colloca tra le prime tre priorità, in particolare nei settori manifatturiero e automotive, seguite dall'energia solare. Oltre alle climate tech, le principali aree in cui sono previsti maggiori investimenti legati alla sostenibilità comprendono R&D e sviluppo di prodotti sostenibili, tutela e ripristino della biodiversità e conservazione e gestione delle risorse idriche.
Intelligenza artificiale
A livello globale, si prevede che le organizzazioni statunitensi supereranno gli altri paesi in termini di investimenti tecnologici nel 2025. Inoltre, i leader aziendali statunitensi si dimostrano più propensi a ritenere necessario investire di più per restare competitivi (84%) rispetto ai loro colleghi europei (64%). In termini di investimenti tecnologici, quasi 3 dirigenti su 4 hanno indicato l’AI e l’AI generativa (Gen AI) tra le tre tecnologie prioritarie per il 2025, in particolare anche in questo caso negli Stati Uniti.
Leggi lo studio: https://www.capgemini.com/insights/r...