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L’analisi di Ronchi: “Le Cop sono un momento di confronto utile ma non salvano il clima”

where Parma when Mar, 07/01/2025 who roberto

Le Cop non possono risolvere la situazione climatica, perché richiedono ampia partecipazione di Paesi. Ci sono interessi geopolitici ed economici evidenti, le lobby che sono presenti, i paesi produttori di fossili. Possono favorire il confronto, essere una sede interessante di confronto e anche di amplificazione. In occasione delle COP, si parla di più, i media ne parlano e i cittadini indirettamente partecipano

Non è la conference of the edo-ronchi-fondazionesvilupposostenibile.jpgparties (Cop) a “stabilire se un processo di transizione energetica-climatica avrà successo” e tantomeno sarà l’unico strumento per “risolvere la situazione climatica”. Le Cop sono però un’occasione di confronto tra i Paesi e un modo per aumentare l’attenzione su un problema che deve riguardare tutti quanti. In altre parole le Cop possono “dare un po’ più di spinta o un po’ meno spinta” al processo di transizione; l’ultima che si è svolta a Baku “ne ha data un po’ di meno”. Lo ha detto il presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, a margine delle premiazioni alla prima edizione del The Good Farmer Award promosso alcune settimane fa dal gruppo Davines di Parma.

“Dipende dalle aspettative – ha spiegato Ronchi -. Le Cop non possono risolvere la situazione climatica, perché richiedono ampia partecipazione di Paesi. Ci sono interessi geopolitici ed economici evidenti, le lobby che sono presenti, i paesi produttori di fossili. Possono favorire il confronto, essere una sede interessante di confronto e anche di amplificazione. In occasione delle Cop, si parla di più, i media ne parlano e i cittadini indirettamente partecipano”.
Ma “da Parigi la soluzione è affidata agli Ndcs (Nationally determined contributions), cioè gli impegni nazionali: dipende dall’impegno dei paesi e nei paesi e dall’impegno dei vari soggetti – ha proseguito -. Sappiamo che gli impegni attuali non sono sufficienti, non dobbiamo aspettare la Cop che lo scriva, ma sappiamo che dobbiamo accelerare e aumentare gli impegni”.

“Da questa Cop è uscito poco: è uscito che era difficile trovare i soldi, che per l’aiuto dei paesi in via di sviluppo ci sono le difficoltà a raggiungere quelle quote, cosa che già sapevamo in verità perché per raccogliere i 100 miliardi precedenti ci abbiamo messo più di 10 anni ed erano solo una piccola cifra. Questa Cop ha misurato quella difficoltà, ma non è la Cop che stabilisce se il processo di transizione energetica-climatica avrà successo o meno; può dare un po’ più di spinta o un po’ meno spinta, in questo caso ne ha data un po’ di meno”.

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