Animalìe. La Coldiretti, la mungitura in piazza, il prezzo del latte (Ogm?)
Venerdì scorso grande successo per una protesta promossa dalla Coldiretti contro i ribassi
La più grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo con ministri del Governo, presidenti delle Regioni, sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale che si sono prestate – vaselina sulle mani, sgabello e secchia – a mungere di fronte al pubblico si è svolta venerdì promossa dalla Coldiretti.
L’associazione ha voluto dare "un segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori italiani, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy, ma anche la biodiversità e il presidio del territorio anche nelle aree più difficili". Salvare le stalle dal prezzo troppo basso pagato per il latte degli allevamenti è l’obiettivo della Coldiretti, l’organizzazione che contesta gli Ogm ma non l’utilizzo quasi esclusivo di mangimi Ogm in quasi tutti gli allevamenti.
Mungiture pubbliche a Roma in piazza del Campidoglio, a Milano, Torino, Udine, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Cosenza, Palermo e a Venezia, dove la stalla è stata allestita su un pontone galleggiante ormeggiato al molo di San Marco.
Hanno partecipato all’evento il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, della Giustizia Andrea Orlando, dell'Ambiente Gianluca Galletti e gli ex ministri dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, Nunzia de Girolamo e Luca Zaia (ora presidente del Veneto), insieme con i presidenti della Lombardia Roberto Maroni, del Piemonte Sergio Chiamparino, del Lazio Nicola Zingaretti, della Toscana Enrico Rossi, dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, della Campania Stefano Caldoro, della Calabria Mario Oliverio e della Sicilia Rosario Crocetta.
Contraria all’evento la Lav (Lega antivivisezionista): “Un'iniziativa per fare marketing della sofferenza”. Gli animalisti contestano il fatto che decine di mucche sono state “caricate a forza sui camion e trasportate nei centri urbani, sottoposte per lunghe ore al chiasso dei manifestanti, esposte alla folla cittadina come fossero fenomeni da baraccone e, come se non bastasse, avvicinate, probabilmente toccate e munte da chissà quante mani curiose. Esistono delle leggi ben chiare in proposito - sottolinea Roberto Bennati, vicepresidente della Lav - in particolare l'articolo 544 quater del codice penale che vieta le manifestazioni che comportano strazio o sevizie per gli animali e abbraccia tutte le figure che concorrono a qualunque titolo ad organizzare, coordinare, sostenere, pubblicizzare tali eventi”.