Animalìe. Contro i polli della Lidl nuove proteste di Animal Equality ed Essere Animali
Le due organizzazioni animaliste chiedono che il colosso del discount aderisca all’European Chicken Commitment
Già in ottobre le associazioni animaliste Animal Equality e Essere Animali avevano protestato contro la Lidl. Si rafforza ora la campagna di sensibilizzazione rivolta al colosso della grande distribuzione con proteste davanti ai supermercati. Sabato 26 novembre le due organizzazioni hanno manifestato davanti a diversi punti vendita Lidl a Milano e Bologna per parlare ai clienti delle sofferenze a cui sarebbero esposti i polli allevati per la produzione di carne.
I pericoli sanitari e le sofferenze
In luglio Animal Equality aveva diffuso un cortometraggio realizzato in un allevamento di proprietà di uno dei maggiori produttori di polli a rapido accrescimento in Italia, dove si vedono pessime condizioni igienico-sanitarie, animali gravemente feriti, carcasse abbandonate nelle celle frigorifere.
Afferma Ombretta Alessandrini, coordinatrice campagne di Animal Equality Italia, che “dal momento che la lettiera su cui camminano non viene mai cambiata, questi animali posano le loro zampe 24 ore su 24 sui propri escrementi e sulle deiezioni dei compagni causando ustioni e perdita di piumaggio, mentre l'alta concentrazione di ammoniaca nell’aria provoca ai polli gravi problemi respiratori”.
Per evitare contagi che potrebbero fare strage degli animali si farebbe uso massiccio di antibiotici, sviluppando il pericoloso fenomeno mondiale dell’antibiotico-resistenza.
La campagna
La campagna Lidl Chicken Scandal, lanciata lo scorso ottobre dalla Open Wing Alliance con l’adesione di oltre 20 organizzazioni in tutta Europa, chiede alla Lidl di sottoscrivere l’European Chicken Commitment, una serie di criteri minimi di benessere animale formulati per ridurre la sofferenza dei polli tramite l’adozione di politiche aziendali che affrontano le principali criticità di allevamento. Secondo le organizzazioni, un impegno di Lidl avrebbe un impatto positivo nei confronti di milioni di animali, essendo l’azienda uno degli attori principali della grande distribuzione organizzata, con una presenza in 32 Paesi nel mondo e 12mila punti vendita, 700 solo in Italia. Oltre 300 aziende in tutta Europa hanno già sottoscritto l’ECC, tra queste in Italia si annoverano Carrefour, Cortilia, Eataly e Fileni.
Che cosa dicono gli animalisti
“Informiamo i clienti di Lidl della responsabilità che ha l’azienda per migliorare le condizioni dei polli allevati dai loro fornitori. Siamo risoluti ad ottenere da Lidl un impegno concreto, le condizioni di allevamento attuali sono inaccettabili”, commentano le organizzazioni Animal Equality Italia ed Essere Animali.
Secondo Animal Equality ed Essere Animali, i polli allevati per la produzione di carne appartengono a razze selezionate geneticamente per raggiungere il peso di macellazione in 7 settimane. “A causa di questa selezione, gli animali sono più soggetti a un’elevata incidenza di problemi muscolari, scheletrici e cardiovascolari e possono soffrire di alcuni disturbi che possono riflettersi anche in un peggioramento della qualità della carne – affermano le due organizzazioni animaliste - come nel caso del white-striping, un problema comporta un peggioramento del valore nutrizionale del petto di pollo per l’aumento della percentuale di grassi rispetto a quella di proteine. Inoltre, negli allevamenti la densità degli animali può arrivare anche a toccare i 20 polli per metro quadrato, una situazione che determina la riduzione dell’attività locomotoria e l’impossibilità di soddisfare le proprie esigenze comportamentali, oltre a contribuire a un peggioramento generale delle condizioni ambientali dei capannoni in cui sono allevati gli animali”.