Animalìe. Giornata mondiale della natura selvatica. Estinte 276 specie
Il valore della biodiversità è più di una volta e mezza il Prodotto interno lordo mondiale, circa 145.000 miliardi di dollari l'anno tra l'impollinazione delle colture, la depurazione delle acque, la protezione dalle inondazioni e il sequestro del carbonio
L’altra settimana, il 3 marzo, si è svolta la settima edizione della Giornata Onu della natura selvatica (World Wildilife Day), ricorrenza che mira a sensibilizzare sulla necessità di tutelare habitat e biodiversità come fattori indispensabili per l'equilibrio ambientale. Sostenere tutta la vita sulla Terra", flora e fauna selvatica, che sono a forte rischio estinzione è il tema della celebrazione che ricorre ogni 3 marzo. Fra le decine di eventi che sono stati organizzati nel mondo per l’evento in Italia hanno partecipato il Parco natura viva di Bussolengo (Verona) e il Bioparco di Sicilia a Carini (Palermo).
Le specie a rischio
Le Liste Rosse della Iucn (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) individuano a livello mondiale e a livello locale - per i paesi come l'Italia in grado di redigerle - le specie a rischio, classificandole per livello di pericolo.
Le Liste Rosse ci dicono che tra il 2015 e il 2018 sono 276 le specie dichiarate estinte a livello globale, mentre nello stesso periodo sono 887 le specie che hanno migliorato il loro stato di conservazione, anche se di queste ultime solo 51 sono le specie in pericolo che si trovano più al sicuro.
I benefici della salvaguardia
Perdere piante e animali selvatici che contribuiscono all'equilibrio naturale e sono mezzi di sussistenza delle persone, in particolare quelli che vivono più vicini alla natura, costa caro: più di una volta e mezza il Prodotto interno lordo (Pil) globale, circa 145.000 miliardi di dollari all'anno che l'uomo sta buttando via, tra l'impollinazione delle colture, la depurazione delle acque, la protezione dalle inondazioni e il sequestro del carbonio ha ricordato di recente Sir Robert Watson, uno dei maggiori esperti internazionali delle tematiche ambientali e fino allo scorso maggio presidente della Piattaforma intergovernativa promossa dall'Onu sulla biodiversità (Ipbes).
Dibattito internazionale
L’obiettivo stringente delle Nazioni Unite e della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites, firmata il 3 marzo 1973) è preservare la biodiversità in tutto il mondo.
È anche in programma in ottobre una conferenza mondiale in Cina e per questo appuntamento la Commissione europea sta lavorando a un piano che dovrebbe essere pronto entro fine marzo.
Il parere di Federparchi
Nel ricordarle la Giornata Onu, il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri rileva che il sistema italiano delle aree naturali protette è in prima fila per la tutela della biodiversità e la conservazione della natura, che costituisce la sua mission primaria. Dice Sammuri: "Oggi i mutamenti climatici e le specie aliene invasive costituiscono le principali minacce alla biodiversità.
Il parere della Cites
In occasione della Giornata mondiale della natura selvatica il Segretariato della Cites ha sottolineato l'importanza di un uso sostenibile delle risorse naturali per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare l'Obiettivo 1 (Nessuna povertà), l'Obiettivo 12 (Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili), l'Obiettivo 14 (Vita sotto l'acqua) e l'Obiettivo 15 (Vita sulla terra). La Terra, rileva ancora la Cites, "ospita innumerevoli specie di fauna e flora, troppe per tentare persino di contarle. Questa ricca diversità, e i miliardi di anni durante i quali tutti i numerosissimi elementi hanno interagito, sono ciò che ha reso il nostro pianeta abitabile per tutte le creature viventi, compresi gli esseri umani".