Animalìe. Il massacro di canguri. La Lav: “Italia complice nella strage”
Uccisi ogni anno di oltre 2,3 milioni di canguri; Italia primo importatore di pelli in Europa, destinate a moda e abbigliamento sportivo. Un documentario
La Lav (Lega Anti Vivisezionista) contro l’uccisione dei canguri, la cui pelle è usata per abbigliamento. La protesta della Lav trova spazio anche in un documentario presentato a Milano martedì 8 ottobre. “Lo chiamano harvest, prelievo, e lo propongono come sostenibile, ma si tratta di un vero e proprio massacro che interessa più di 44 milioni di canguri, uccisi dal 2000 al 2018 (con una media annua di 2.324.711 animali): è il più brutale abbattimento di animali selvatici al mondo, che vede l'Italia protagonista di un poco edificante primato, in quanto primo paese importatore di pelli di canguro in Europa”, dice la Lav.
Secondo il responsabile Lav Moda Animal Free, Simone Pavesi, l'import italiano è finalizzato a produzioni di alta gamma nel settore della moda e dell'abbigliamento sportivo, calcio e tute per motociclismo in primis. "Per fermare questa mattanza è in primo luogo necessario far venire alla luce quello che da anni avviene in Australia - dice Simone Pavesi - una caccia brutale, che si svolge di notte, nelle sconfinate praterie, lontano dagli occhi del pubblico e senza una reale possibilità di controllo da parte delle autorità”.
Un documentario drammatico
Il docufilm "Kangaroo, A Love-Hate Story" (la proiezione a Milano la sera di martedì 8 ottobre all’Anteo Palazzo del Cinema) serve a sensibilizzare i consumatori e le aziende italiane coinvolte nell'import della pelle di canguro. È stato realizzato dai coniugi cineasti animalisti Kate e Michael McIntyre e dura 1 ora e 43 minuti, è in inglese sottotitolato in italiano, in Australia la visione è sconsigliata ai minori di 15 anni. Il documentario testimonia l'impraticabilità dei controlli nelle vaste praterie australiane e dimostra che il codice di condotta nazionale per l'uccisione "compassionevole" e per il trattamento degli animali e dei piccoli nel marsupio di una madre uccisa non viene, il più delle volte, rispettato.
Fermare l’import
"Si tratta di un massacro di proporzioni dieci volte maggiori della più nota caccia alle foche del Canada, ma scarsamente conosciuto - afferma Pavesi. - Facciamo appello alle istituzioni italiane e dell'Unione Europea affinché introducano il divieto di importazione di pelli e carni di canguro. L'Italia, con LAV capofila, e l'Unione Europea sono state pioniere nel vietare, fin dal 2006, l'importazione di pelli di foca: un importante precedente, ora utile anche per arginare la mattanza dei canguri. È importante far sapere al grande pubblico che il canguro non è solo il simbolo dell'Australia, attrazione turistica, animale iconico che suscita simpatia, ma anche una specie cacciata senza alcuna pietà. L'Italia ha i suoi interessi nel mercato di queste pelli e carni, eppure esistono materie prime e prodotti animal free sostenibili: impedire il massacro dei canguri è un dovere per il nostro Paese e per l'Unione Europea".
I numeri dell’import
L'Italia non è un paese di riferimento per il mercato della carne di canguro, ma è il principale paese europeo importatore di pelli grezze: oltre 2 milioni tra il 2012 e il 2016. Limitato il consumo di carne di canguro da parte degli australiani (0,3 kg di consumo pro capite l'anno, contro i 37,2kg di pollo), e in Europa solo Belgio, Germania, Olanda, Francia e Regno Unito registrano, minime, importazioni per consumo umano.
Come vengono uccisi
Almeno il 4% dei canguri adulti (circa 120.000 l'anno) ha subito una morte lenta e dolorosa (non uccisi con un singolo colpo di fucile al cervello, ma feriti e dunque condannati a morte con agonia). Gli animali saltano e fuggono in tutte le direzioni, molti sono colpiti da più proiettili e subiscono ferite orrende: le mascelle vengono spazzate via, perdono gli occhi, subiscono lesioni interne, si spezzano gli arti e cercano disperatamente di salvarsi zoppicando su una zampa.
Ma questi dati ufficiali non tengono conto degli animali adulti morti a seguito di ferite da sparo e degli animali giovani e dipendenti, morti in conseguenza delle uccisioni delle madri. Si stima che, ogni anno, tra 133.000 e 280.000 cuccioli "at-foot" (deambulanti) e tra 372.000 e 783.000 cuccioli "pouch" (ancora nel marsupio), siano le "vittime collaterali" della caccia commerciale.
Come si usano le loro pelli
I maggiori utilizzatori risultano essere aziende del settore sportivo, che ne giustificano in questo modo l'utilizzo: motociclismo (per la produzione di tute da competizione - perché la pelle di canguro è più sottile e resistente di quella bovina, quindi più leggerezza uguale migliore performance) e calcistico (la pelle di canguro è più adattabile al piede).
Nella fascia alta del mercato, alcuni noti brand utilizzano quantitativi non significativi di pelli e pellicce per pochi prodotti.
Sito ufficiale del docufilm: https://kangaroothemovie.com/