Animalìe. Le Regioni “fuorilegge” con la caccia incontrano il Governo
I commenti di Veneto, Marche e Umbria
“Un incontro positivo, che ha consentito di chiarire alcuni aspetti legati all'attività venatoria e di porre le basi per la soluzione di alcune criticità”: così l'assessore regionale umbro alla caccia, Fernanda Cecchini, ha commentato l’incontro avuto a Roma con i ministri dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, e dell'Agricoltura, Maurizio Martina.
L'incontro era stato chiesto dalle Regioni Marche, Toscana, Umbria, Veneto, Liguria e Friuli Venezia Giulia il cui calendario venatorio era irregolare e alle quali il Governo aveva bloccato la caccia a tordo bottaccio, cesena e beccaccia tramite l'esercizio dei poteri sostitutivi.
“Aver potuto affrontare le diverse questioni insieme ai due ministri competenti - ha affermato l'assessore Cecchini - segna un passo significativo nei rapporti tra governo e Regioni in materia venatoria, anche in direzione di più proficui rapporti futuri”.
L'assessore alla Caccia della Regione del Veneto, Daniele Stival, dice: “Mi sono fatto portavoce di tutti i nostri cacciatori nel protestare contro l'atto d'imperio del Governo, che non ha avanzato giustificazioni tecniche, ma esclusivamente la necessità prioritaria di bloccare ogni possibile procedura d'infrazione europea”.
“Le preoccupazioni e le osservazioni delle Regioni, sulla gestione dei calendari venatori, hanno trovato ascolto e attenzione al tavolo ministeriale. Come Regione Marche siamo soddisfatti e condividiamo la necessità che lo Stato non incorra in procedure di infrazione europea sulla gestione della fauna selvatica. Un'esigenza che va perseguita rispettando, però, i livelli istituzionali e l'autonomia regionale”. Così l'assessore, Paola Giorgi.