Animalìe – Stop ai pesticidi per salvare le api, nascono i fratini, l’orsa Alice va in Baviera e molto altro
Ecco le news più interessanti e bizzarre dal mondo animale di questa settimana
Novità per la salute delle api nel vecchio continente: il prossimo primo dicembre entreranno in vigore restrizioni a livello Ue sull’uso dei pesticidi. La Commissione di Bruxelles ha infatti approvato in queste ore la restrizione dell’uso di tre neonicotinoidi – clotianidin, imidacloprid e tiametoxam – utilizzati nel trattamento delle piante e dei cereali, identificati come dannosi per la popolazione delle api in Europa.
Secondo i dati forniti dai produttori, l’anno orribile per le api è stato il 2003 quando sette insetti su dieci non hanno concluso il loro ciclo vitale.
“Il provvedimento adottato segna un altro passo importante verso un futuro più sicuro per le nostre api, che svolgono due ruoli fondamentali: non solo la produzione di miele, ma soprattutto l’impollinazione – afferma Tonio Borg, commissario europeo per la Salute e politiche dei consumatori. – Circa l’80% di tutta l’impollinazione è dovuto all’attività delle api, che è naturale e gratuita”. La restrizione Ue sarà riesaminata al più tardi entro due anni.
Cerrano, nati i primi fratini del 2013 – Il 22 maggio scorso si sono schiuse le prime uova dei nidi presenti all’interno dell’area marina protetta Torre del Cerrano, in Abruzzo, e sono spuntati tre pulli. Sono i piccoli di fratino, il charadrius alexandrinus, nati anche alla dedizione e competenza di volontari e ricercatori impegnati nel progetto “SalvaFratino”. Tutti i nidi individuati lungo la costa della provincia di Teramo vengono infatti prontamente protetti e sorvegliati da un ampio staff di ricercatori, guide del Cerrano e volontari coinvolti nel progetto, come informa una nota dell’Amp.
Il fratino è uno tra i più piccoli uccelli nidificanti in Italia, protetto da diverse convenzioni europee. È considerata specie rara a causa delle condizioni sfavorevoli che ha in Europa, oltre che un buon indicatore ambientale: con la sua presenza indica lo stato di salute dell’ecosistema costiero. Insomma, se il fratino nidifica significa che, con molta probabilità, quella spiaggia è in buono stato, correttamente tutelata e conservata.
L’orsa Alice vivrà nel bioparco di Monaco – Giunge a una svolta la travagliata vita dell’orsa Alice, esemplare di oltre trent’anni di età, arrivata clandestinamente in Italia nel 1980 e sballottata da strutture circensi fino al giardino di un albergo ristorante del trevigiano, dove è stata sequestrata dalla Forestale. Divenuta nel tempo un’attrazione per i visitatori, Alice era tenuta all’interno del parco annesso alla struttura turistica senza certificati che ne comprovassero la legale provenienza.
L’orso bruno (ursus arctos), infatti, è la specie di appartenenza dell’esemplare, annoverata tra quelle pericolose per l’incolumità dell’uomo e sottoposte al più alto grado di tutela da parte della Convenzione di Washington (Cites). Grazie alla Forestale e all’impegno dell’associazione Animals Asia Foundation, Alice ora sarà trasferita al bioparco Gnadenhof für Baden di Monaco di Baviera, “un sito ottimale per la detenzione dell’animale – sottolinea una nota del corpo militare – che potrà vivere in compagnia di altri plantigradi e in uno spazio vasto e adeguato dal punto di vista ambientale”.
Zoom ospita la rarissima gazzella di Mohrr – Estinta in natura, la gazzella di Mohrr è presente al bioparco Zoom Torino, unica occasione per vederla in Italia. Quella di Mohrr è una delle tre sottospecie di gazzella dama, messa a rischio dalla caccia intensiva aggravata dall’introduzione di mezzi motorizzati e dalla conversione dell’habitat naturale in zone di pascolo bestiame. Dal 1984, grazie al progetto di reintroduzione in natura svolto dall’Eaz, la gazzella di Mohrr è stata reinserita in Senegal ma sfortunatamente, dopo un iniziale incremento, a oggi non si contano più di dieci esemplari.
Lo Zoom dà rifugio a sei esemplari nell’area Serengeti, il primo habitat multispecie in Italia.
Allarme clima: biodiversità a rischio anche in Italia – Il cambiamento climatico sta mettendo a serio rischio le specie più comuni di piante e animali anche in Italia. “La natura sta cambiando drasticamente e nelle scorse settimane la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto le 400 parti per milione, livello record che non si registrava da oltre tre milioni di anni”: È questo l’ allarme lanciato il 22 maggio, Giornata mondiale per la biodiversità, dal Wwf sulla scia del Progetto clima - osservatorio oasi avviato nelle aree protette del Panda e rilanciato con la campagna Oasi 2013.
L’osservatorio ha lo scopo di capire il clima che cambia, costruire reti di monitoraggio per studiare i suoi impatti e sperimentare nuove modalità per l’adattamento. Il tutto, spiegano gli ambientalisti, attraverso l’osservazione di uccelli migratori, anfibi, boschi e farfalle custoditi nelle aree protette in tutta Italia.