Animalìe. Il traffico illegale di specie protette vale 23 miliardi di dollari
È il quarto mercato illegale dopo droga, armi ed esseri umani. In Italia il CItes rileva un calo dei reati
Il traffico illegale di specie protette è il quarto mercato illegale dopo quelli di droga, armi ed esseri umani, con un giro d'affari di 23 miliardi di dollari l'anno, gestito spesso dalla criminalità internazionale a danno dell'ambiente, e non di rado per finanziare movimenti terroristici. In Italia si consuma una violazione in materia ambientale ogni 43 minuti e i reati contro gli animali e la fauna selvatica rappresentano il 22% del totale del reati ambientali.
In occasione dell'inaugurazione dei rinnovati locali che ospitano, presso l'Ispettorato Generale, il personale del servizio Cites Centrale del Corpo forestale dello Stato, sono stati presentati gli ultimi risultati dell'attività operativa e il calendario fotografico edizione 2015 sul tema “La Convenzione di Washington e le specie italiane “.
Il Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato ha effettuato, nel corso del 2014, 68.290 controlli in tutta Italia, in linea con i dati dell'anno precedente. Circa 1.500 accertamenti sono stati effettuati sul territorio nazionale e più di 66mila in ambito doganale.
Le regioni italiane in cui è stato eseguito il maggior numero di controlli sono la Lombardia, a quota 23.774 e la Toscana, che segue con 23.529, entrambe con una significativa presenza di aziende manifatturiere del settore e al maggior transito di specie protette negli scali doganali dove sono dislocati i Nuclei Operativi Cites del Corpo forestale dello Stato.
Il Servizio Cites nel 2014 ha accertato complessivamente 174 reati, contro i 269 del 2013, riguardanti il commercio illegale delle piante e degli animali tutelati dalla Convenzione di Washington e ha contestato 140 illeciti amministrativi per un totale di oltre 400mila euro, rispetto ai 265 illeciti per un totale di circa 500mila euro notificati nell'anno precedente.