Il blocco delle opere costa all’Italia 60 miliardi l’anno
Analisi dell’Osservatorio sui Costi del Non Fare. Le priorità d’intervento
È di circa 60 miliardi di euro l’anno il costo economico, ambientale e sociale delle opere bloccate, secondo i calcoli dell’Osservatorio dei Costi del non fare. Se il premier Renzi punta a sbloccare le infrastrutture incagliate, secondo le analisi dell’Osservatorio le priorità infrastrutturali sono non solamente le infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese ma anche i piccoli interventi con ampio impatto locale, come piste ciclabili e strade, scuole, edifici efficienti, reti web, illuminazione pubblica.
In particolare, le priorità strategiche sono: banda ultralarga, mobilità e logistica, energia ed efficienza energetica.
Secondo l’Osservatorio, per far ripartire e gli investimenti servono pianificazione di lungo periodo, progetti di qualità, modelli di finanziamento innovativi, pieno sfruttamento delle risorse comunitarie.
“Lo Studio 2013 dell’Osservatorio sui Costi del non fare, attraverso l’analisi costi benefici, propone un chiaro ordine di priorità degli investimenti infrastrutturali - evidenzia Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi, presidente dell’Osservatorio. - In primo luogo, le reti a banda larga e ultralarga che, grazie all’estrema pervasività, aumentano la produttività e l’efficienza di tutti i settori dell’economia reale, ma anche l’inclusione sociale e la qualità della vita. Seguono gli investimenti in mobilità e logistica, di estrema importanza per incrementare la competitività delle nostre merci, e quelli nel settore energetico e della efficienza energetica, volano indispensabile per rilanciare importanti settori industriali del Paese”.
La mancata realizzazione di queste opere potrebbe generare quasi 900 miliardi di euro di Costi del Non Fare nell’arco dei prossimi sedici anni (circa 60 miliardi all’anno). Costi economici, ambientali e sociali che gravano - conclude l’analisi dell’Osservatorio - su tutta la collettività.