In breve. Giornalismo e ambiente, nasce la Carta di Pescasseroli. Ecologisti contro il Pniec
In Toscana fondi per i guardiapesca. Finanziamenti alle aziende agricole alluvionate in novembre. Italia Nostra: salviamo le coste della Sardegna. Nucleare: lavori atomici al Garigliano e Trisaia
Giornalismo e ambiente, nasce la Carta di Pescasseroli
“Un manifesto etico che contribuisce a valorizzare il patrimonio naturale italiano e invita i giornalisti ad essere più consapevoli della ricaduta che la narrazione giornalistica su questi temi ha sulla sfera pubblica”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Roberto Santangelo, parlando del primo testo deontologico giornalistico che detta le linee guida per una corretta informazione in tema ambientale, sottoscritto nella Sala Ipogea di Palazzo dell’Emiciclo nel corso della cerimonia di premiazione dei vincitori della ventiduesima edizione del premio giornalistico Guido Polidoro. Quattro i capisaldi su cui è fondata la Carta di Pescasseroli, che porta il nome del comune abruzzese dove ha sede il Parco Nazionale: accuratezza, equilibrio, proattività e responsabilità. “Abbiamo assistito troppe volte – ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta – ad una spettacolarizzazione sensazionalista nel racconto dei fatti di rilievo ambientale. Abbiamo visto video di colleghi che si dedicano a sfrenate cacce agli orsi, alla guida di auto e telecamera alla mano. Siamo stati testimoni di episodi di scarso rispetto di luoghi ed equilibri naturalistici al fine di rendere più accattivante un’immagine. Ecco il perché di questa Carta”. Fra i premiati: Marinello Mastrogiuseppe, Tommaso Chimenti, Eleonora Falci e Paolo Castignani.
Dalla Regione Toscana 30mila euro per la vigilanza ittica volontaria
Salvaguardare la fauna ittica specialmente delle acque interne e preservare la pescosità e gli ecosistemi. Con questo obiettivo la giunta regionale su proposta della vicepresidente e assessora all’Agroalimentare Stefania Saccardi ha rinnovato anche per il 2023 il contributo annuale per l’associazionismo alieutico. Considerato che ai fini della gestione della fauna ittica e della pesca sportiva si rende necessario sostenere anche l’attività di vigilanza ittica portata avanti dalle guardie delle associazioni, il contributo serve a far fronte ai costi di tali attività, che comprendono anche corsi di formazione per l’abilitazione e l’aggiornamento dei volontari.
Le organizzazioni ecologiste sul PNIEC: c’è ancora molto da fare
Come previsto, la Commissione europea ha pubblicato le raccomandazioni sull’aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), che dovrà essere finalizzato entro giugno 2024. “A differenza di quanto si deduceva da alcune dichiarazioni del Governo in sede parlamentare, il lavoro da fare è ancora molto e necessita di un serio coinvolgimento di tutta la società civile, per raggiungere una transizione ecologica ed energetica giusta e accelerata, in linea anche con le indicazioni della COP28 di Dubai”: lo sottolineano Wwf Italia, Greenpeace Italia, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment. “Chiediamo, dunque, che si avvii un adeguato, serio e trasparente percorso di partecipazione, anche attraverso l’istituzione di dialoghi multilivello”. Concludono le organizzazioni: “Il lavoro da fare nel primo semestre del 2024 appare, quindi, significativo e le valutazioni espresse dalla Commissione sembrano ben lontane da una luce verde sul PNIEC o dalla sua promozione. Si osserva come molte di queste carenze erano già state evidenziate da Wwf, Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment nei mesi scorsi, assieme alla crescente preoccupazione per il ruolo ricoperto dal gas nel piano italiano. Si auspica questa sia l’occasione per avviare finalmente un serio e puntuale confronto con la società civile, per cogliere al meglio tutte le opportunità della transizione e non rischiare che il Paese resti, pericolosamente, indietro”
In arrivo 7 milioni per le imprese agricole alluvionate in Toscana
Il ministro dell’Agricoltura con il decreto Legge 181 del 9 dicembre ha dato il via libera all’utilizzo di 6 milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale a favore delle imprese agricole che hanno subito danni dagli eventi dello scorso novembre in Toscana: alluvione e forte vento. Il fondo indennizza le imprese che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei danni o che non abbiano aderito ad un fondo di mutualizzazione. “Grazie al rapido intervento della Regione - ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani - e alla altrettanto rapida decisione del ministro, la Regione Toscana potrà deliberare nelle prossime settimane la declaratoria di eccezionalità degli eventi atmosferici e avviare il bando per l’assegnazione degli indennizzi”. Un altro milione di indennizzi è stato deciso dalla Regione Toscana. Per questo bando da 1 milione di euro, i costi ammissibili, insieme alle spese generali e agli investimenti immateriali, elencati nella scheda della sottomisura 5.2 del PSR, fanno riferimento al ripristino e alla ricostruzione delle strutture ed infrastrutture aziendali danneggiate o distrutte, all’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature in sostituzione di quelli danneggiati o distrutti, al ripristino di miglioramenti fondiari danneggiati, quali impianti frutticoli, olivicoli, viticoli, arboricoltura, impianti irrigui fissi.
Salvare le coste della Sardegna
L’associazione Italia Nostra ha lanciato un appello al Consiglio dei Ministri “ringraziando il Governo per avere ascoltato la richiesta dell’associazione e aver impugnato, con delibera del Consiglio dei Ministri del 19 dicembre 2023, numerosi articoli della legge regionale della Sardegna n. 9/23, in evidente contrasto con la normativa costituzionale in materia di tutela del paesaggio e dell'ambiente. Desta grave sconcerto, tuttavia, la circostanza che tra le norme impugnate non figuri proprio l'art. 132, suscettibile di determinare, come già segnalato, la totale e irreversibile cementificazione delle coste dell'isola, in palese contraddizione con la stessa ratio della legge Salvacoste, che modifica in assoluta violazione del Piano Paesaggistico regionale e dei connessi obblighi di co-pianificazione. Certa che l'omessa impugnazione della norma indicata sia frutto di un mero errore materiale, Italia Nostra chiede che, sussistendone le gravi ragioni, si provveda con l'immediatezza che la vicenda richiede - vista la scadenza del termine al 23 dicembre 2023 - a integrare le motivazioni dell'impugnativa già deliberata dal Consiglio dei Ministri”.
Nucleare: si smantella il nocciolo della centrale del Garigliano, i rifiuti di Rotondella
Nella centrale del Garigliano (comune di Sessa Aurunca, Caserta), ieri è stata aperta la parte superiore del vessel, denominata “testa”, il contenitore d’acciaio nel quale durante l’esercizio dell’impianto avveniva la reazione nucleare. Con questa operazione per la prima volta in Italia Sogin, insieme alla controllata Nucleco, iniziano l’“attacco al vessel”, l’attività di smantellamento più complessa dal punto di vista ingegneristico e operativo nella dismissione di una centrale nucleare. In particolare, l’apertura del vessel consentirà la fuoriuscita dell’acqua che riempirà il canale reattore, fino a sommergere completamente lo stesso vessel posizionato al suo interno. Ciò permetterà di svolgere le successive operazioni di smantellamento sotto battente d’acqua, che è un elemento naturale che scherma le radiazioni e consente ai tecnici di procedere in sicurezza. Nel frattempo sono arrivati nell’impianto Itrec Trisaia di Rotondella (Matera), dove Sogin porta avanti le attività di dismissione del sito, i due speciali contenitori metallici, denominati cask, nei quali verranno stoccati i 64 elementi di combustibile irraggiato Elk River, oggi custoditi nella piscina dell’impianto. I due cask, progettati dalla francese Orano secondo la tecnologia dual purpose, che li rende idonei sia al trasporto che allo stoccaggio a lungo termine, sono stati realizzati sotto la supervisione di Sogin negli stabilimenti italiani della Mangiarotti, oggi Westinghouse (Usa), nel rispetto dei più stringenti standard di sicurezza e qualità delle lavorazioni. Il progetto di “stoccaggio a secco” prevede l’inizio delle attività finalizzate a trasferire il combustibile all’interno dei due cask (32 elementi ciascuno) entro il 2024. Le operazioni avverranno sotto battente d’acqua, che è un elemento naturale che scherma le radiazioni e consente ai tecnici di procedere in sicurezza. Al termine, i due cask sigillati ermeticamente saranno stoccati nel deposito temporaneo DMC3/DTC3 dell’impianto, che sta per essere completato, in attesa del loro trasferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile.