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In breve. Più tempo per il deposito dei rifiuti radioattivi e altre notizie

where Milano when Mar, 07/01/2025 who roberto

Arpa Lombardia e Svizzera studiano il torrente Spoel, che invece di scorrere verso la Svizzera è stato deviato per alimentare le dighe di A2A. La Società italiana di medicina ambientale: a Capodanno i petardi uccidono 5mila animali

Il deposito unico
Su impulso del ministro dell’torrente-snpa.jpgAmbiente Gilberto Pichetto, passa da 30 a 60 giorni il tempo a disposizione dei comuni interessati per inviare osservazioni sulla carta nazionale delle aree idonee a ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi incluso in un parco tecnologico, oggetto di valutazione ambientale strategica. Il termine sarebbe scaduto il 26 dicembre ed è stato posticipato a fine gennaio per favorire la piena partecipazione delle amministrazioni alla procedura. Con questo atto, il ministro Pichetto ha inteso dare seguito all’ordine del giorno approvato in sede di conversione del Dl Ambiente n°153 del 2024, a prima firma Federico Fornaro, nel quale si chiede questa estensione “al fine di consentire un coinvolgimento, un dialogo e una valutazione migliori da parte delle autonomie locali”.
 
Le acque tra Livigno e la Svizzera
Lo studio condotto da Arpa Lombardia ha portato a individuare un valore di portata minimo da garantire al torrente Spoel in grado di assicurarne la continuità fluviale. Questo, in sintesi, quanto è emerso dalle campagne eseguite dal 2016 dall’Unità Operativa “Usi Sostenibili delle Acque” di Arpa Lombardia per misurare la portata del corso d’acqua di Livigno (Sondrio), nell’ambito della Commissione di vigilanza italo-svizzera per la derivazione delle acque dello Spoel. Parte delle acque dello Spoel, torrente che scorre naturalmente verso il territorio svizzero per confluire nell’Inn e quindi nel Danubio, vengono prese e convogliate tramite un canale di derivazione nei serbatoi di San Giacomo e di Cancano, in Val di Fraele (Alta Valtellina), nel bacino idrografico dell’Adda e quindi del Po. Le derivazioni sono soggette a una convenzione internazionale che supera gli obblighi previsti in Lombardia sul deflusso minimo vitale e su quello ecologico. Per garantire la continuità fluviale nell’alveo durante i periodi di derivazione, i rappresentanti italiani e svizzeri si sono accordati per consentire dei rilasci volontari da parte del gestore italiano dalle opere di presa in modo da poter effettuare i rilievi necessari.
 
L’inquinamento dei petardi
La notte di Capodanno nelle grandi città italiane, soprattutto nella prima ora dopo la mezzanotte, per gli alti valori di inquinamento dovuto ai botti "potrebbe essere paragonata a un'ora in una fonderia: viene generata un'impennata di inquinamento nell'aria con un aumento del 1.900% rispetto ai valori limiti. Insomma, se dovessi dare un consiglio direi che indossare la mascherina in quell'ora sarebbe una buona cosa", ha detto Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima). “Se prendiamo in esame una singola città italiana di medie dimensioni, i fuochi d'artificio esplosi nella sola notte di Capodanno producono emissioni nocive pari a quella dell'attività annuale di 120 inceneritori di rifiuti. E le sostanze liberate in atmosfera possono ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida e inquinare i terreni, le falde acquifere, i laghi e i fiumi". Tra il 2012 e il 2025 si sono registrati in totale in Italia 7 morti e 3.803 feriti gravi a causa di petardi, fuochi d’artificio e proiettili vaganti utilizzati nella notte di Capodanno. A parere della Sima nell’ultima notte dell’anno 5mila animali, tra domestici e selvatici, perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.

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