Il calore della città. Un decalogo per difendersi dal riscaldamento globale
In occasione della Conferenza Nazionale delle Green City, che si è svolta a Milano organizzata dal Green City Network e dal gruppo Gedi, è stata presentata la Carta per le Nature-Positive Cities, cui hanno già aderito 33 città
Circa il 70% degli italiani vive nelle aree urbane, città grandi, medie e piccole, sempre di più esposte agli impatti del riscaldamento climatico - ondate di calore, allagamenti, alluvioni - anche a causa di un rapporto difficile con la natura. Per sollecitare le città a svolgere un ruolo attivo per il ripristino della natura e della biodiversità, in occasione della Conferenza Nazionale delle Green City, che si svolge a Milano organizzata dal Green City Network e dal gruppo Gedi, è stata presentata la Carta per le Nature-Positive Cities, cui hanno già aderito 33 città.
Trentatré città
L’intesa riguarda Bologna, Brescia, Carini, Casalecchio di Reno, Catanzaro, Cervia, Cesena, Città di Castello, Correggio, Crotone, Firenze, Genova, Imola, L’Aquila, Lecce, Legnano, Livorno, Milano, Monza, Napoli, Olbia, Parma, Pianezza, Pistoia, Prato, Ravenna, Rho, Roma, Torino, Treviso, Trezzano sul Naviglio, Vignola, Viterbo.
Dieci misure per accelerare la transizione alle green city
Le città, grandi, medie e piccole, generano la maggior parte delle emissioni di gas serra e degli impatti sul capitale naturale e sono anche i luoghi sempre di più esposti alle conseguenze del riscaldamento climatico – ondate e isole di calore, allagamenti, alluvioni – al degrado ambientale e all’inquinamento dell’aria. Nelle città è, però, anche maggiormente presente la preoccupazione dei cittadini per riscaldamento climatico e per l’ambiente e la richiesta di misure ecologiche più incisive. Per contribuire a raccogliere questa spinta delle città, alla Conferenza Nazionale delle Green City che si è svolta a Milano, organizzata dal Green City Network e dal gruppo Gedi, è stata presentata la Carta per le “Nature-Positive Cities”, con l’adesione di un primo gruppo di 33 città di tutta Italia. Obiettivo della Carta superare il riscaldamento climatico puntando su un ruolo positivo per la natura delle città attraverso 10 misure.
Il decalogo
1 – Promuovere condivisione, conoscenza e informazione sul valore del capitale naturale e dei servizi ecosistemici nelle città. Una strategia «nature positive» nelle città punta ad un benessere che non si basi su un consumo di natura, ma sulla sua tutela, il suo ripristino , il suo incremento .
2 – Ripristinare il capitale naturale degradato intervenendo con azioni consistenti, impegnative e pluriennali sulle acque di falda, spesso contaminate, sui corsi d’acqua cementati e in uno stato ecologico non buono, su aree e suoli inquinati e aree verdi e alberature, che richiedono maggiore cura e manutenzione.
3 – Arrestare il consumo di suolo recuperando e utilizzando in modo più efficiente gli edifici esistenti, con un maggiore utilizzo condiviso degli uffici, valorizzando il lavoro a distanza anche nei paesi e nei piccoli borghi delle aree interne.
4- Aumentare il capitale naturale facendo crescere in modo massiccio le alberature, le aree verdi, la forestazione periurbana, i tetti verdi e il greening degli involucri edilizi.
5 - Risparmiare il prelievo e il consumo di risorse naturali sostenendo la transizione da un modello di produzione e di consumo lineare e dissipativo, ad alto consumo di risorse naturali, ad un modello circolare e rigenerativo .
6 -Rafforzare le misure di adattamento alle ondate di calore impiegando e potenziando le infrastrutture verdi, aumentando per raffrescamento l’utilizzo delle minori temperature delle falde e dei corpi idrici e con indirizzi bioclimatici vincolanti negli interventi edilizi
7 – Attuare la transizione energetica riducendo i consumi di energia fossile nei trasporti e migliorando l’efficienza energetica degli edifici, facendo molto di più per la produzione e l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, utilizzando meglio anche le nuove opportunità offerte dallo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili.
8 – Tutelare l’acqua come risorsa naturale scarsa eliminando rapidamente le perdite delle reti idriche e promuovendo il risparmio di acqua , reimpiegando le acque grigie, depurate e controllate, riutilizzando le acque piovane, diffondendo i sistemi duali per le acque ad uso potabile e per quelle per altri usi.
9- Ridurre la vulnerabilità agli allagamenti e alle alluvioni aumentando la capacità di assorbimento delle acque nei suoli e nelle aree verdi, riducendo l’impermeabilizzazione delle pavimentazioni, aumentando la capacità di laminazione con il ripristino e l’ampliamento degli alvei e delle zone golenali dei fiumi e con aree umide e verdi allagabili .
10 – Attuare un piano d’azione per la transizione Nature Positive non solo di breve termine al 2030, ma pluriennale al 2050, per attuare, in modo integrato e coordinato le misure proposte, stabilendo le risorse – finanziarie e umane – necessarie per attuarle, preparandolo coinvolgendo i cittadini e gli stakeholder interessati.
Il commento
“Le città, dove si generano la maggior parte delle emissioni di gas serra e degli impatti sul
capitale naturale, possono diventare protagoniste della transizione green - ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, presentando la Carta – il riscaldamento climatico non consente di rallentare l’impegno. Prima prenderemo coscienza della urgente necessità di costruire nelle città un rapporto positivo con la natura, prima riusciremo a mitigare il riscaldamento climatico e a ridurre la nostra vulnerabilità”.