Clima. Ricerca Avvenia: dal climate change 36 milioni di migranti climatici
Entro il 2050 senza politiche energetiche stima a 200 milioni di persone in fuga dal loro paese
Nel 2015 oltre 36 milioni di persone nel mondo sono state costrette ad abbandonare le loro case a causa dei cambiamenti climatici. È quanto osserva Avvenia, azienda specializzata nell'efficienza energetica.
Le alluvioni, la siccità e gli altri eventi meteorologici estremi di quest'ultimo anno hanno infatti portato a un incremento del 100% del numero di migranti rispetto alla media dei 5 anni precedenti.
“Molti tra coloro che ora bussano alle porte del nostro Paese e dell'Europa sono profughi climatici e ambientali”, commenta Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia, secondo il quale “urge adottare maggiori programmi di efficientamento energetico nei Paesi più industrializzati, per diminuire drasticamente le emissioni di gas climalteranti in atmosfera e risolvere almeno in parte il problema dell'inquinamento e così anche quello delle migrazioni”.
Eventi come l'aumento delle temperature, l'innalzamento del livello dei mari causato dalla fusione dei ghiacciai o il cambiamento della frequenza e dell'intensità delle piogge porteranno inoltre a una maggiore competizione per il controllo e l'utilizzo delle risorse naturali tra le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, causando conflitti e un ulteriore aumento delle migrazioni.
L'analisi condotta da Avvenia conferma anche come i cambiamenti climatici stiano avvenendo con una velocità ed un'intensità maggiore di quanto si potesse prevedere negli anni precedenti e gli effetti per quanto riguarda il fenomeno delle migrazioni sono già evidenti anche in Italia.
“Se non faremo nulla per limitare i cambiamenti climatici, dovremo attenderci migrazioni sempre più numerose”, aggiunge Giovanni Campaniello. Entro il 2050, se non si implementeranno adeguate politiche di efficientamento energetico, secondo le stime di Avvenia si potrebbero superare i 200 milioni di “rifugiati climatici”.