Cop 18 – “Europa avanti tutta nell’azione globale salva-clima”
Il commissario Hedegaard: “Servono progressi per un accordo vincolante entro il 2015”. Dal 2010 l’Ue ha fornito 7,14 miliardi di euro per le politiche taglia gas serra. Sono 190 i paesi che si presentano a Doha per rilanciare il protocollo di Kyoto: negoziatori già al lavoro, dal 4 dicembre anche cento ministri
Avanti tutta sui negoziati per un’azione globale salva-clima. Al via del summit di Doha questa è la posizione della Ue, per cercare di premere l’acceleratore sui lavori che si aprono oggi, 26 novembre, in Qatar, primo paese del Golfo ad ospitare un vertice Onu sul clima.
“Doha deve fare progredire i lavori preparatori di un accordo globale giuridicamente vincolante sul clima entro il 2015”, afferma il commissario Ue al Clima, Connie Hedegaard. L’Europa è pronta a partecipare a un secondo periodo del protocollo di Kyoto “e a sostenere con importanti mezzi finanziari le iniziative dei diversi paesi dopo il 2012”, ha aggiunto. L’Ue è anche il principale contribuente mondiale di questi fondi e ha già fornito 7,14 miliardi di euro dal 2010. “Riconosciamo l’importanza di aiutare i paesi vulnerabili in via di sviluppo – afferma Sofoclis Aletraris, ministro cipriota dell’Ambiente per la presidenza di turno della Ue – e siamo pronti a discutere idee concrete”.
Nel frattempo, messi faccia a faccia con dati sempre più preoccupanti sull’innalzamento delle temperature e incalzati da richiami via via più stringenti da parte delle comunità scientifiche, i governi di 190 paesi si ritrovano Doha per tentare di varare il secondo atto del protocollo di Kyoto. Il 4 dicembre i negoziatori saranno raggiunti da oltre cento ministri, cui spetterà di siglare l’accordo, ulteriore tappa nel laborioso processo di negoziati avviati nel 1995 nel quadro delle Nazioni Unite.
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