Denuncia di Greenpeace. Fondi europei agli allevamenti inquinanti
Finanziamenti alla zootecnia nei Comuni "fuorilegge" per i carichi di azoto. Il sostegno dei Cinquestelle
Greenpeace pubblica una nuova indagine, "Fondi pubblici in pasto ai maiali", che evidenzia come quasi la metà dei fondi europei destinati alla Regione Lombardia per la zootecnia - ben 120 milioni di euro - siano destinati agli allevamenti intensivi nei comuni con carichi di azoto che eccedono i limiti di legge.
Secondo una relazione tecnica della Regione Lombardia, 168 comuni (uno su dieci) sono a rischio ambientale per eccessivi carichi di azoto, principalmente imputabili alle attività di zootecnia intensiva; eppure, proprio in quegli stessi comuni gli allevamenti intensivi continuano a ricevere importanti finanziamenti pubblici tramite la PAC (Politica Agricola Comune), mentre le piccole aziende che producono in modo ecologico scompaiono in silenzio.
I numeri degli allevamenti
In Lombardia vengono allevati circa la metà dei suini e un quarto dei bovini del nostro Paese: un carico di liquami da smaltire eccessivo per i territori che ospitano queste attività e che non sembra andare verso una diminuzione, dato che la Regione ha fatto richiesta di deroga per innalzare la soglia massima di chili di azoto per ettaro autorizzata. Un atto che sicuramente tende a soddisfare le esigenze dei grandi allevamenti, ma che mette ulteriormente a rischio la salute delle comunità.
L'indagine "Fondi pubblici in pasto ai maiali" ha sovrapposto alla mappa dei carichi di azoto prodotta dalla Regione Lombardia quella dei fondi europei destinati agli allevamenti lombardi, elaborata con i dati ottenuti solo dopo una lunga serie di richieste di accesso agli atti agli organismi pagatori della PAC, andando appunto a rilevare come quasi la metà dei fondi finiscano proprio nei 168 comuni "fuorilegge".
Il commento di Greenpeace
"Il problema sta nell'eccessivo numero di animali allevati, soprattutto a concentrazioni così elevate come in Pianura Padana. La soluzione non può essere un’ulteriore deroga, serve invece una profonda revisione della PAC e dei criteri con cui vengono assegnati i sussidi pubblici. Dobbiamo smettere di finanziare i sistemi di produzione intensivi e di ambire all'aumento della produzione a ogni costo; occorre, invece, ridurre drasticamente la produzione e i consumi di carne e latticini e destinare i fondi pubblici per aiutare gli agricoltori ad una transizione degli allevamenti intensivi verso metodi di produzione ecologici" dichiara Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.
Il commento di Eleonora Evi
“Quest'inchiesta conferma la necessità di un cambio di rotta decisivo nel sistema alimentare europeo e nei finanziamenti che l'Europa destina all'agricoltura. Oggi abbiamo un'occasione importante per farlo con la nuova Strategia Farm to Fork presentata dalla Commissione europea", dichiara l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Eleonora Evi, che aggiunge: "La Strategia dovrebbe però cambiare radicalmente il modo in cui produciamo e consumiamo il nostro cibo.
Il documento di Greenpeace: https://attivati.greenpeace.it/petizioni/allevamenti-intensivi-lombardia/