Dirigenti della raffineria Isab Priolo accusati di disastro e avvelenamento
Alcuni pozzi erano contaminati da idrocarburi
Disastro doloso, avvelenamento delle acque ed omissione di misure atte a contenere l'inquinamento ambientale. Questi i reati contestati a tre dirigenti di Isab-Med e a due capi reparto del parco serbatoi in relazione alla chiusura dell'inchiesta da parte della Procura di Siracusa sulla contaminazione da idrocarburi di nove pozzi privati e uno pubblico che, secondo l'accusa, sarebbe avvenuta per una perdita da un serbatoio dello stabilimento allora Isab di Priolo Gargallo. Nel fascicolo sono confluite analisi dell'Arpa.
Secondo la Procura i "dirigenti dello stabilimento Isab-Med avrebbero dolosamente omesso, nel periodo 2008-2012, di attivarsi al fine di impedire agli idrocarburi sversati dal serbatoio S534 di infiltrarsi nel sottosuolo e contaminare le acque di falda utilizzate per scopi irrigui e alimentari".