Doposmog. Era vero: i botti di Capodanno hanno fatto salire i valori d’inquinamento
Proteste contro la decisione di molti sindaci di vietare i festeggiamenti pirotecnici. Eppure le rilevazioni confermano che i petardi hanno fatto impazzire i sensori
Molte polemiche hanno accompagnato la decisione di diversi sindaci di vietare, con ordinanze, i festeggiamenti di Capodanno con lo sparo di razzi, petardi e altri giochi pirotecnici. Una misura inutile, velleitaria, hanno detto coloro che amano questa forma di chiassoso festeggiamento. Eppure le rilevazioni dicono che i sindaci avevano ragioni: come atteso, le concentrazioni di Pm10 del 1° gennaio erano state influenzate pesantemente dalle tipiche emissioni che caratterizzano i festeggiamenti di Capodanno, a causa dell'utilizzo di botti e fuochi d'artificio.
Per esempio a Milano il 31 dicembre le polveri fini erano scese sotto il limite dei 50 microgrammi di polveri per metro cubo d’aria, ma i dati rilevati dalla rete di monitoraggio dell’Arpa Lombardia dicono che le concentrazioni di Pm10 a Milano sono risalite tra i 68 e gli 86 microgrammi, tornando nuovamente a superare il valore limite giornaliero. Il valore massimo in regione si è registrato nella stazione di Busto Arsizio con una concentrazione di 97 microgrammi.