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G20. Ecco cosa è stato deciso a Nuova Delhi in materia di cambiamento climatico

where New Delhi (India) when Lun, 11/09/2023 who roberto

Nel documento finale nessun riferimento temporale allo stop ai fossili, ma si dice che è necessario triplicare le rinnovabili al 2030; spazio ad un’alleanza globale sui biocarburanti cui aderisce anche l’Italia

I leader del G20 spingono verso new-delhi.jpgla direzione della transizione energetica e della lotta ai cambiamenti climatici, ma a sorpresa non menzionano impegni temporali sull'eliminazione dei combustibili fossili nelle dichiarazioni finali del summit dei grandi Paesi che si è chiuso a New Delhi in India. A dispetto dei molteplici segnali negativi sulla crisi climatica, i leader hanno infatti affermato di riconoscere l'importanza di "accelerare gli sforzi verso l'eliminazione graduale dell'energia a carbone". L'assenza di impegni definiti stona anche considerando che il documento dei leader è maturato all'indomani del rapporto dell'Onu che ha rimarcato come l'eliminazione graduale dei combustibili fossili sia "indispensabile" per lo zero netto delle emissioni. Tuttavia, nelle dichiarazioni finali compare comunque l'obiettivo di triplicare l'uso delle rinnovabili entro il 2030.

L'Italia sostiene l'Alleanza globale per i biocarburanti
Nel corso dei numerosi appuntamenti del vertice è stata istituita la Global Biofuel Alliance, che ha l'obiettivo di favorire la diffusione dei biocarburanti e la transizione energetica a livello globale. La proposta, avanzata dall'India nella ministeriale dello scorso 22 luglio, è stata sostenuta "con convinzione" dall'Italia perché riconosce l'importanza di diversificare, adottare e promuovere biocarburanti sostenibili e idrogeno prodotti da tecnologie a emissioni zero e basse. In particolare - secondo quanto si apprende - l'Italia ritiene importante sviluppare i biocarburanti sostenibili come soluzione chiave nel percorso verso la progressiva decarbonizzazione, in particolare del settore dei trasporti. Per questo l'Italia è pronta a fornire supporto e rafforzare le collaborazioni internazionali per la diffusione e lo sviluppo di biocarburanti sostenibili. L'80% della produzione di biocarburanti si concentra negli Stati Uniti, in Brasile, Europa e Indonesia. Per contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti e consentire il raggiungimento della neutralità climatica la produzione dovrà triplicare. È necessario, inoltre, investire in tecnologie innovative per migliorare la gestione dei rifiuti e dei terreni coltivati. Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, nel 2022 i biocarburanti hanno permesso al settore dei trasporti di rinunciare a quasi due milioni di barili di petrolio al giorno.

Von der Leyen: obiettivo 100 miliardi per il clima all'Africa
La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, aprendo il suo intervento alla prima sessione del Summit G20, ha ricordato che l'Africa è tra le aree del mondo più colpite dal climate change pur essendo responsabile solo del 4% delle emissioni. "È necessario rendere concreto l'obiettivo dei 100 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima". Von der Leyen ha poi citato la necessità di aumentare le fonti rinnovabili, e ha ricordato che attraverso il programma Global Gateway nei prossimi cinque anni l'Ue investirà almeno 4 miliardi di euro in energie rinnovabili e nell'idrogeno nelle economie in via di sviluppo.

Meloni, clima e Africa
"Nella transizione ecologica e nella transizione energetica in cui siamo, in modi diversi, tutti coinvolti, approcci troppo radicali o troppo asimmetrici fra gli Stati, particolarmente fra quelli più industrializzati, finirebbero per non garantire soluzioni efficaci ai nostri problemi, e allo stesso tempo potrebbero provocare pericolosi squilibri nel rapporto tra le Nazioni e all'interno delle Nazioni stesse". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla prima sessione del G20 a New Delhi. "L'Italia destinerà all'Africa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, equamente destinati a iniziative di mitigazione e adattamento". "Il Governo italiano sta lavorando per dare vita ad un ampio Piano di cooperazione e sviluppo che porta il nome di un grande italiano, Enrico Mattei, fondatore di Eni. La sua 'formula' ebbe successo perché seppe coniugare l'esigenza di una Nazione come l'Italia di rendere sostenibile la sua crescita con quelle degli Stati partner di conoscere una stagione di sviluppo e progresso. Oggi la storia ci pone davanti le stesse esigenze. L'Italia aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, rifiutando un approccio assertivo o paternalistico, per sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”. E sul clima ha ricordato che "la risposta al cambiamento climatico deve riguardare davvero tutti, altrimenti pensare che possa portare risultati apprezzabili è pura utopia. E al di là degli impegni sul contenimento del riscaldamento in corso, dobbiamo considerare prioritaria l'adozione di tutte le misure utili alla mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano soprattutto sui Paesi del sud globale". 

Sunak, 2 miliardi al Fondo verde
Il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, ha annunciato un impegno record in materia di aiuti climatici alla conclusione del G20 in India. Il Regno Unito fornirà 2 miliardi di dollari al Green Climate Fund, il più imponente impegno di finanziamento singolo assunto dal Regno Unito per aiutare il mondo ad affrontare il cambiamento climatico. Il Regno Unito contribuirà con 1,62 miliardi di sterline (2 miliardi di dollari) al Fondo verde per il clima (GCF), istituito da 194 paesi in seguito all'accordo di Copenaghen alla COP15.

Lula: emergenza climatica senza precedenti
Il pianeta sta affrontando "un'emergenza climatica senza precedenti" a causa della "mancanza di impegno per l'ambiente": ha detto il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, parlando al G20 a New Delhi e ha aggiunto che "siccità, inondazioni, tempeste e incendi stanno diventando sempre più frequenti". Lula, che il prossimo anno avrà la presidenza del G20, ha fatto della tutela dell'ambiente e, in particolare dell'Amazzonia, uno dei pilastri della sua azione politica. Le aspettative sui risultati del G20 sono alte perché qualsiasi fallimento potrebbe abbassare le aspettative su eventi cruciali come la COP28.

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