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​Green act ed ecoreati nel confronto fra ecologisti e Governo

where Roma when Lun, 02/03/2015 who michele

Continua il confronto tra il sottosegretario Delrio e il cartello delle 16 associazioni

La presidenza del Consiglio dei Ministri ha risposto il 9 febbraio scorso con un documento articolato di 32 pagine su "I lavori in corso del Governo" alle 16 associazioni promotrici dell’Agenda ambientalista riconoscendo l'urgenza di considerare la dimensione ecologica nelle scelte di politica economica e l'azione di stimolo delle associazioni e la necessità di proseguire il confronto, anche in sede operativa con i ministeri competenti.
Risposta apprezzata dal cartello ambientalista che invia una lettera a Delrio grazianodelrio.jpgin cui si ribadisce la necessità di una politica collegiale del Governo per uscire da una concezione dello sviluppo economico "business as usual" che sappia proporre visioni e azioni innovative per uscire dalla crisi e rilanciano il confronto chiedendo chiarimenti sul "green act" annunciato il 3 gennaio scorso dal premier Matteo Renzi, e sugli effetti in campo ambientale del processo di Riforma delle Province.

L'Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese promossa da 16 associazioni ambientaliste riconosciute è stata presentata l'11 dicembre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e descrive 55 proposte sui 15 filoni tematici salienti per il rilancio del Paese: clima e energia; trasporti e infrastrutture; consumo del suolo; difesa del suolo; bonifiche; biodiversità ed aree protette; mare; montagna; beni culturali e paesaggistici; agricoltura; turismo e ambiente; Ministero dell'ambiente; diritti e delitti ambientali; andare oltre il Pil; informazione e educazione ambientale.

"È urgente che si approvi con le ultime modifiche il ddl sugli ecoreati nel codice penale, ancora in discussione al Senato a quasi un anno dall'approvazione alla Camera. Il Paese e il popolo inquinato non possono più attendere". Lo chiedono le 25 associazioni firmatarie di un appello promosso da Legambiente e Libera che hanno visto una grande partecipazione al sit-in organizzato davanti al Senato a cui sono intervenuti anche Ermete Realacci del Pd, Salvatore Micillo del M5s e Serena Pellegrino di Sel (che sono i deputati primi firmatari del testo) e il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Insieme con loro anche il presidente della commissione Ecomafie Alessandro Bratti, e Chiara Braga, responsabile ambiente del Pd.

"Inizialmente il ddl sui reati ambientali - spiegano Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, ed Enrico Fontana coordinatore nazionale di Libera - non doveva essere discusso". Ma poi "c'è stato un cambio nell'ordine del giorno e si è ricominciato a discutere degli ecoreati. Nonostante l'ostracismo dei soliti noti, sono stati votati altri 60 emendamenti”.
“Affermare la possibilità di inserire i reati ambientali nel Codice Penale è importante perché restituisce all'ambiente l'importanza che merita nella vita di tutti”, dice la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
“In Senato si è consumato l'ennesimo favore agli inquinatori: con un colpo di mano è stato inserito in Aula un emendamento del governo per ridurre ulteriormente la punibilità del pericolo nei casi dei delitti di inquinamento e di disastro colposi”, dice la senatrice M5S Paola Nugnes.

Protesta il Wwf: con le norme allo studio sugli ecoreati “i giudici potranno decidere di non applicare la pena per tutti i reati puniti con sanzione pecuniaria o con la reclusione sino a cinque anni. Tra questi reati ci sono la gran parte di quelli cosiddetti ambientali”. Per questo il Wwf Italia chiede ai parlamentari di escludere esplicitamente dalla formulazione del decreto legislativo le disposizioni a tutela dell’ambiente e degli animali.
 

 

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Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
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