Inceneritori no. Il Consiglio di Stato boccia l’impianto di Firenze
Il termovalorizzatore progettato a Sesto Fiorentino aveva l’opposizione del Comune di Campi Bisenzio. Il commento della Regione Toscana
Il Consiglio di Stato blocca l'inceneritore di Case Passerini, nel Comune di Sesto Fiorentino. I giudici amministrativi d’appello hanno respinto il ricorso contro la sentenza del Tar della Toscana che aveva annullato l'autorizzazione alla costruzione del termovalorizzatore e hanno confermato che il via libera all'inceneritore si potrà avere soltanto a patto di rispettare le previsioni iniziali per la sua costruzione, cioè realizzando, a titolo di compensazione, un parco nell'area della piana fiorentina.
"Se oggi l'inceneritore non si fa è merito del Comune di Campi Bisenzio. Abbiamo vinto noi", è il primo commento del sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, che con le associazioni nimby e in seguito il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, aveva presentato il primo ricorso al Tar.
L'avvocatura della Regione Toscana ha elaborato, su richiesta del presidente Enrico Rossi, una nota in merito alla sentenza del Consiglio di Stato sull'impianto di termovalorizzazione della piana fiorentina.
Ecco la spiegazione della sentenza secondo gli avvocati della Regione, che qui riproduciamo intera.
"La sentenza del Consiglio di Stato , sez. V, n. 3109 del 2018 ha respinto il ricorso proposto dall'ATO Toscana Centro ed anche il ricorso incidentale proposto dal WWF, da Italia Nostra e dall'Associazione Forum Ambientalista.
In questo modo è confermato l'annullamento dell'autorizzazione unica ambientale rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze in data 23 novembre 2015 per la realizzazione e la gestione dell'impianto inceneritore di Case Passerini. Questa decisione è motivata con il fatto che gli interventi di rinaturalizzazione denominati "boschetti della piana" (che la Città Metropolitana aveva previsto come misura di compensazione) avrebbero dovuto essere eseguiti prima della realizzazione e messa in esercizio dell'impianto perché altrimenti viene frustata la finalità delle misure di rinaturalizzazione, che servono per mitigare l'impatto ambientale del realizzando termovalorizzatore, ciò, tra l'altro, in un'area già fortemente antropizzata. Il Consiglio di Stato inoltre afferma che la nuova evenienza determinata dal progetto aeroportuale avrebbe imposto una complessiva rivalutazione della situazione ambientale e sanitaria della Piana (anche in considerazione degli esiti della VIS, fase III, tant'è che la stessa Conferenza di servizi nella riunione del 17 novembre 2014 non aveva mancato di rilevare come "l'eventuale futuro insediamento nell'area di nuove strutture e infrastrutture sarà oggetto di valutazioni che terranno conto della sovrapposizione degli effetti cumulati ai sensi delle norme vigenti")".
"La sentenza del Consiglio di Stato mette la parola fine al termovalorizzazione di Case Passerini. Com'è noto io ero contrario e l'ho dichiarato a ottobre dell'anno scorso, quando le competenze su questa materia sono passate definitivamente alla Regione". Sono queste le prime parole del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla notizia che il Consiglio di Stato ha confermato l'annullamento dell'autorizzazione alla costruzione dell'impianto di Case Passerini.
"Come abbiamo detto ieri in Consiglio regionale, ci prepariamo – continua Rossi – a predisporre un nuovo piano dei rifiuti che accrescerà la raccolta differenziata e il riuso, riducendo ulteriormente gli impianti di incenerimento e le discariche"
"Le linee di indirizzo che ho dato nella comunicazione al Consiglio – sottolinea il presidente – escono interamente confermate come l'unica strada innovativa e percorribile per la Regione Toscana".