Dalla Lega un disegno di legge per un uso responsabile del suolo
La sottosegretaria Vannia Gava: “Crescita e difesa dell'ambiente possono coesistere, basta con la politica dei no”
Al Senato è stato presentato un disegno di legge, elaborato dai parlamentari della Lega nelle commissioni agricoltura e ambiente, mirato a un uso razionale e responsabile del suolo e del patrimonio naturalistico ed edilizio. Primo firmatario è Luca Briziarelli.
Il commento di Vannia Gava - Dice la sottosegretaria all’Ambiente, la leghista Vannia Gava (nella foto): "Crediamo che difesa dell'ambiente e sviluppo possano coesistere se lavoriamo tutti insieme con attenzione ed intelligenza. Crediamo che la politica ambientale debba contenere delle istruzioni per l'uso e non una semplice serie di divieti. Crediamo che la vera rivoluzione sia instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione con tutti gli attori in campo. Fiducia e non divieti: è questa la chiave per la politica ambientale e di crescita che vogliamo portare avanti. Se in passato c'è stato un consumo di suolo, dobbiamo invertire la tendenza e puntare sulla riqualificazione e sul recupero. Far coesistere abilità imprenditoriali e valorizzazione dell'ambiente è la vera sfida che abbiamo di fronte".
I commenti del senatori - Secondo i senatori della Lega Massimiliano Romeo, Luca Briziarelli, Giorgio Maria Bergesio, Gian Paolo Vallardi, Paolo Arrigoni, serve "una legge quadro a livello statale sull’uso responsabile di suolo, patrimonio edilizio, risorse naturali: la nostra proposta punta alla rigenerazione e al riuso delle aree e delle superfici post industriali abbandonate e prevede incentivazioni finanziarie, sia per i comuni che per i privati cittadini, recuperando aree che spesso rappresentano importanti passività ambientali fonti di contaminazione e accumulo di rifiuti, ricettacolo di degrado sociale e pericolo per il graduale degrado delle strutture edilizie presenti. Un provvedimento che vuole perseguire l'obiettivo della riduzione del consumo del suolo e arrivare al traguardo posto dall'Europa di un incremento dell'occupazione netta di terreno pari a zero nel 2050. Quattro i punti chiave del ddl: utilizzo responsabile: il suolo è una risorsa e come tale va tutelata e valorizzata, per questo si parla di utilizzo responsabile e non di consumo; bilancio ecologico: l'impatto dell'utilizzo del suolo in termini ambientali deve essere valutato anche in rapporto ai benefici conseguiti attraverso l'intervento, in particolare per la realizzazione di infrastrutture e opere di pubblica utilità; progressività e saldo zero: l'introduzione del principio del consumo zero va declinato secondo il criterio della gradualità, in linea con quanto previsto dalle direttive europee e tenendo conto del saldo tra suolo vergine occupato e terreno recuperato; rigenerazione urbana: la riduzione dell'utilizzo complessivo di suolo passa anche per il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, attraverso l'introduzione di meccanismi di premialità e misure di incentivazione. Il ddl intende contrastare l'impatto del consumo del suolo, certamente negativo, senza rappresentare un fattore di limitazione dello sviluppo. La nostra proposta guarda oltre i semplici vincoli e considera operativamente gli strumenti che permettono un adeguato contenimento del consumo del suolo, senza limitare, ma addirittura promuovendo i processi socialmente positivi e con un bilancio ecologico pari a zero o positivo. È questa l'unica strada per garantire la progressiva e costante riduzione del consumo del suolo agricolo, senza penalizzare la nostra economia e lo sviluppo ambientale sostenibile".
Il commento della Confindustria - "Apprezziamo l'impostazione del ddl sull'uso razionale del suolo e delle risorse ambientali presentato oggi in Senato perché concilia la tutela dell'ambiente e gli obiettivi di sviluppo industriale sostenibile". Lo afferma Claudio Andrea Gemme, presidente del gruppo tecnico Industria e ambiente di Confindustria. "Il provvedimento rispetta le esigenze dei territori e i relativi strumenti di governo, richiama il concetto di saldo netto pari a zero come obiettivo da traguardare al 2050 - in linea con quanto previsto dalla Commissione europea e dagli Stati membri - e prevede misure e incentivi per la rigenerazione urbana. Queste norme - conclude Claudio Gemme - consentiranno di liberare investimenti in grado di salvaguardare risorse naturali e bellezze paesaggistiche e architettoniche, creando posti di lavoro e generando entrate fiscali utili a soddisfare finalità di interesse generale".