Ecologia

Due deputati leghisti, foto alla mano, mostrano il degrado della pregiatissima isola sarda e chiedono che venga confermata l’assegnazione al milionario neozelandese che l’aveva vinta all’asta

“L’isola di Budelli sta morendo nelle mani dello Stato”. In attesa della sentenza del Consiglio di stato sull’isola vinta all’asta dal milionario Michael Harte e richiesta dal Comune della Maddalena, i deputati leghisti Gianluca Pini e Davide Caparini lanciano l’allarme - foto alla mano - e si rivolgono direttamente al governo per chiedere conto “delle pessime condizioni in cui sta lasciando l’isola”.
Pini e Caparini chiedono a Renzi e Franceschini di “rendere pubblico e trasparente il progetto che l’ente parco da tempo ha annunciato e di valutare senza paraocchi la proposta di Harte”, magnate e filantropo che ha finanziato in tutto il mondo ricerche sulla biodiversità. I parlamentari leghisti chiedono anche“come mai il governo abbia lasciato che, a maggio, l’isola veneta di Poveglia finisse in mani private e, invece, nel caso di Budelli stia innescando una idiota battaglia irredentista”.
I due deputati leghisti hanno raccolto le istanze di Mauro Morandi, storico custode dell’isola, emigrato 25 anni fa e balzato alle cronache giorni fa per le aggressioni subite da un gruppo di gitanti. “Il governo ha ceduto al ricatto di Sel, mostrando di essere ostaggio di una sinistra fuori dal tempo, che non conosce parole come partnership pubblico-privato - dicono i parlamentari leghisti. - Roma vuole acquisire un patrimonio che non è in grado di gestire e valorizzare. Così quella terra rischia di morire. Harte ha dato garanzie che lo stato si sogna. La sua storia parla per lui: ha trasformato le tre isole della Nuova Zelanda Mana island, Tiritiri Matangi e Limestone island in riserve scientifiche e perle naturalistiche. La magnifica spiaggia di sabbia rosa di Budelli non merita uno stato incapace”.

A tal fine Pini e Caparini lanciano l’hastagh #libertàperbudelli.