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La legge verde. Così il ministro Pichetto riscriverà il Codice dell’Ambiente

where Roma when Lun, 04/03/2024 who roberto

La commissione di esperti e le contestazioni degli ecologisti. Entro settembre la legge delega, entro il 30 giugno 2025 il nuovo Testo Unico. Un libro di Röttgen e Farì

Comincia il lavoro di riscritturacodicedellambiente.jpg del Codice dell’Ambiente, l’attuale decreto legislativo 152/2006, in modo da rivedere l’insieme della normativa in materia ambientale e per mettere a punto un nuovo testo unico che recepisca i nuovi articoli 9 e 41 della Costituzione, articoli che a fianco della tutela del paesaggio hanno introdotto nella carta fondante anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.
Entro il 30 settembre dovrà essere emanato uno schema di legge delega; poi, entro il 30 giugno 2025, arriveranno i decreti legislativi attuativi della legge delega, i quali formeranno un unico testo normativo per il riassetto e la codificazione delle normative ambientali, che sostituirà l’attuale Codice dell’Ambiente.
 
Un libro spiega il Codice dell’Ambiente
È stato pubblicato nelle scorse settimane il testo aggiornato dei giuristi ambientali David Röttgen e Andrea Farì, “Codice dell’ambiente commentato”, prefazione di Alessandro Bratti, pubblicato dal Sole24Ore, un migliaio di pagine. Il testo dei giuristi ambientali conferma il fatto che il Codice dell’Ambiente del 2006 ha bisogno di un riassetto.
 
La commissione dei 33
La riscrittura dei nuovi provvedimenti di aggiornamento è stata affidata a una commissione di 33 esperti scelti dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto e dalla ministra delle Riforme Elisabetta Casellati. La Commissione, che opera a titolo gratuito, sarà presieduta dal professor Eugenio Picozza, esperto di diritto amministrativo e docente all’Università di Tor Vergata; copresidente è l’avvocato generale Pasquale Fimiani, magistrato sostituto procuratore della Corte di Cassazione. Tra i membri molti sono soprattutto giuristi, molti sono di provenienza o di area politica, pochi invece sono noti per esperienza nel campo ambientale.
Su aspetti specifici potrà essere acquisito il parere della Commissione Via-Vas, di Ispra, dei carabinieri forestali, del Noe e del Nas, dal Ram reparto ambiente marino della Guardia costiera e se necessario, per favorire il più ampio ascolto, potranno essere invitati a partecipare alle sedute di lavoro istituzioni, stakeholder, associazioni di categoria, enti e società “in house” vigilati dal ministero dell’Ambiente.
 
La protesta ecologista
In dicembre sedici organizzazioni che si occupano di ambiente, cambiamenti climatici, qualità dell’aria, protezione animale e processi decisionali trasparenti e inclusivi avevano mandato una lettera ai ministri Pichetto e Casellati perché fortemente preoccupati dall’istituzione della commissione interministeriale. A parere degli ecologisti, non si capisce su quali specifiche materie debba lavorare la commissione perché la normativa ambientale è molto ampia. Non è inoltre chiaro sulla base di quale criterio siano stati scelti alcuni componenti della commissione non essendone stati pubblicati i curriculum vitae che ne comprovino la professionalità, l’esperienza e le competenze sui temi oggetto delle modifiche normative, richieste peraltro dall’Art.4 comma 3 del Decreto ministeriale del 7 novembre 2023 di nomina della stessa commissione. Le richieste delle 16 organizzazioni sono il chiarimento delle materie e degli obiettivi su cui la Commissione sarà chiamata a lavorare; la pubblicazione dei curriculum dei membri del comitato della commissione e degli esperti; l’individuazione di forme di coinvolgimento sostanziale, nei lavori della commissione, delle organizzazioni della società civile aventi titolo e interesse, a partire dalle firmatarie della presente lettera; una rivalutazione della tempistica dei lavori prevista dal Decreto, che appare davvero eccessivamente rapida rispetto alla delicatezza e complessità della materia in oggetto.
“Le crisi climatiche, energetiche e ambientali oggi sono fonte di grande preoccupazione nella popolazione. Garantire chiarezza, trasparenza e partecipazione nell’istituzione di una Commissione che intende rivedere la normativa ambientale, così come garantire trasparenza negli incontri con i portatori d’interessi è sicuramente un modo per instaurare fiducia”, aveva dichiarato Federico Anghelè di The Good Lobby Italia.

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