La mafia dei bracconieri. Assassinati in Congo 5 ranger e una guida
Finora nel Parco dei Vulcani Virunga nella Repubblica Democratica del Congo hanno perso la vita 175 eroi della natura. Il ricordo del Wwf
Continuano a morire gli eroi della natura nel Parco Nazionale dei Vulcani Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo. Quella di ieri è stata la strage più drammatica dall'inizio della storia del parco: sono stati massacrati in un'imboscata 5 ranger insieme ad una guida. Un sesto ranger è stato ferito gravemente ed attualmente è sottoposto a cure. Tutte le vittime erano giovani tra i 22 e i 30 anni.
Nella difesa del Parco, con una escalation negli ultimi 20 anni, hanno perso la vita 175 ranger: uomini che hanno dedicato la loro vita alla difesa di un patrimonio naturale, che accoglie nei propri confini alcuni degli ultimi rarissimi gorilla di montagna. Sono molti gli interessi economici che si scontrano con la conservazione: il bracconaggio, così come l'uso criminale di altre risorse naturali (la legna delle foreste dei vulcani viene illegalmente trasformata in prezioso carbone) servono a finanziare una criminalità diffusa, spesso collegata agli interessi dei signori della guerra.
Il parco di Virunga - Il Parco Nazionale dei Vulcani Virunga è la più antica area protetta africana, nata nel 1925 per difendere una biodiversità straordinaria tra cui un'importante popolazione degli ultimi 880 gorilla di montagna. Il Wwf è impegnato a sostenerne il parco nazionale del Virunga con progetti rivolti alle comunità locali e alla protezione di specie e habitat sin dal lontano 1960. Per le sue straordinarie caratteristiche naturali il parco è stato inserito nel 1975 nella lista dei siti patrimonio dell'Umanità (World Heritage Site).
La protezione di questi 780 km quadrati di foreste e savane, vulcani attivi e laghi, dove vivono i gorilla di montagna è da sempre la sfida di persone eccezionali. Fra queste montagne avvolte nella nebbia trovò la morte (uccisa molto probabilmente dagli stessi bracconieri che tentava di combattere) Diane Fossey, segnando l'inizio di una lunga battaglia contro interessi criminali che mirano alle tante risorse naturali del parco. Proprio per difendere il parco del Virunga dalle estrazioni petrolifere, il Wwf lanciò nel 2014 una campagna di denuncia, ottenendo l'impegno del governo della Repubblica Democratica del Congo e delle compagnie petrolifere a rispettare il santuario del gorilla.
Purtroppo, come ha testimoniato la drammatica strage di ieri, il parco continua ad essere terra di conquista e terreno di caccia di criminali il cui unico obiettivo è trasformare in profitto quel che rimane dell'Africa selvaggia, sottraendo alle comunità locali di un paese tanto tormentato, ogni speranza di riscatto.