Mare. Rapporto della Guardia costiera: 1000 denunce, sequestri per 2 milioni di euro
Il ministro Galletti: "Stringiamo il cerchio attorno a chi inquina mare e coste"
Oltre mille persone denunciate, sequestri per oltre 2 milioni di euro, e 1.700 reati. Questi, in sintesi, alcuni dei dati della terza campagna nazionale di tutela ambientale strutturata dal Reparto ambientale marino (Ram) del ministero dell'Ambiente, svolta dal Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia costiera.
I risultati della campagna sono stati presentati a Civitavecchia al Centro Storico Culturale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, nel Forte Michelangelo. Durante l’evento il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha annunciato l'avvio della quarta campagna nazionale, incentrata sulla minaccia degli scarichi illeciti dovuti a insediamenti civili e industriali, mentre ci si avvicina alla stagione estiva. Con il ministro presenti l'ammiraglio ispettore Vincenzo Melone, comandante generale del corpo, il direttore marittimo del Lazio contrammiraglio Giuseppe Tarzia e il capitano di vascello Aurelio Caligiore, capo del Reparto Ambientale Marino.
"Il nostro mare e le nostre coste - ha detto il ministro Galletti - sono spesso minacciati dall'irresponsabilità dell'uomo che mette in atto violazioni di legge di ogni genere. Questo è un grave problema per un Paese come l'Italia che, a differenza di altri, ha la possibilità di rendere la sua biodiversità, unica in Europa, un asset decisivo di crescita, a maggior ragione in prossimità dell'estate. Oggi - ha aggiunto il ministro - possiamo stringere ancor di più il cerchio attorno agli inquinatori, fermare chi fa affari distruggendo l'ambiente: l'introduzione degli ecoreati nel codice penale, affiancata allo straordinario lavoro quotidiano delle nostre forze operative sul campo, ci consente di punire prima e meglio i responsabili. E poi, sulla scorta di quanto già avviene con Francia e Principato di Monaco con il Ramoge, serve lavorare a un'alleanza Mediterranea per difendere insieme il nostro mare".
Condotta da marzo a settembre 2015, la Campagna 2015 si è contraddistinta per cifre molto rilevanti: 1043 persone denunciate, 774 sequestri per un valore di oltre due milioni di euro, 320.000 metri quadri di aree demaniali e non sottoposte a sequestro, per un totale di 1754 notizie di reato. Sulle novecento navi ispezionate sotto i profili anti-inquinamento, in 211 erano state riscontrate deficienze. Le sanzioni amministrative sono state 1230, per un totale di 4,5 milioni di euro. Ad essere sequestrate sono state anche 4,5 tonnellate di rifiuti.
La campagna portata a termine nel 2015 si era articolata su cinque aree di intervento: la tutela delle zone marino-costiere, finalizzata alla repressione degli abusivismi demaniali e delle violazioni nelle aree marine protette; la vigilanza sui rifiuti; il contrasto all'inquinamento provocato da navi; la salvaguardia della fauna e della flora marina; la vigilanza sugli scarichi a mare. E sarà proprio quest'ultimo, su indirizzo del ministro, l'obiettivo prioritario della Campagna 2016, "per la sua incidenza - ha spiegato Galletti - sul delicato equilibrio eco-sistemico del bacino del mar Mediterraneo e per il raggiungimento di uno standard di qualità ambientale delle acque marine che rappresenta uno dei principali target della 'Marine Strategy".