Il mercato del carbonio: analisi degli andamenti di Eua, Cer e altri titoli di emissione
I diritti Ets si collocano sopra i 6 euro. Incertezza sulle decisioni dell’Europa per le quote di CO2
Prosegue la ritirata dal mercato, con la liquidazione di oltre 20 milioni di posizioni sul contratto Eua Dec14. In un mese di relativa tranquillità, con volumi ridotti per le aste quotidiane (dimezzate) e sul mercato dei futures, il prezzo dei permessi d'emissione è rimasto stabilmente sopra i 6 euro, giungendo a toccare il massimo degli ultimi 6 mesi a 6,51 euro a metà mese.
Se la diminuzione dei volumi sul mercato degli Eua è stata significativa, lato Cer si è assistito a un crollo, che ha sostanzialmente congelato i movimenti di prezzo di tutti i contratti. Il Cer Dec14 è stato scambiato nell'intervallo 0,16 euro-0,17 euro per tutto il mese di agosto, con il De15 intrappolato tra 0,37 euro - 0,38 euro. Rimane tra 0,10 euro e 0,11 euro il contratto Eru Dec14.
Due mercati due dinamiche contrapposte: quello degli Eua, che nonostante la stabilità offre ancora una volatilità interessante, contro il mercato dei Cer, totalmente congelato. Due dinamiche che hanno portato lo spread Eua-Cer a stabilizzarsi a 6,25 euro.
I più attenti hanno iniziato a realizzare che anche nel 2014 ci sarà una riduzione notevole delle emissioni all'interno dell'Ets (al momento prevediamo che si aggiri intorno ai 90 milioni di tonnellate rispetto al 2013), che in parte annullerà l'azione del backloading. La parola d'ordine rimane cautela. In attesa che l'Europa sciolga la riserva sulla Market Stability Reserve, il mercato continuerà a viaggiare intorno a quota 6 euro.
Poche sono state le sorprese.
Il dibattito sulla Market Stability Reserve in sede europea slitterà ulteriormente; la commissione ambiente (Envi) dell'Europarlamento non ha inserito l'Msr all'interno dell'agenda del prossimo meeting del 3 settembre, posticipando, per la seconda volta, il dibattito alle sessioni future. La prossima data utile sarà il 24-25 settembre. Dovesse slittare anche quella data, si attenderà, molto probabilmente, l'esito della discussione, in sede di Consiglio Europeo, sugli obiettivi clima-energia al 2030, prevista per il 23-24 ottobre prossimo. Nel frattempo si ammorbidisce la posizione della Polonia sul pacchetto di obiettivi al 2030. L'inclusione dell'obiettivo per l'efficienza energetica, pari al 30% così come proposto dalla Commissione a luglio, è stato visto con favore dal governo polacco, che sta spingendo anche per l'inserimento di una serie di meccanismi di natura economica che compenserebbero i paesi meno sviluppati nel caso in cui il raggiungimento del 40% di riduzione delle emissioni finisse per avere un effetto frenante sullo sviluppo economico e industriale del paese.