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Il metano dei rifiuti in discarica. Così l’Arpa Lazio e l’Agenzia spaziale misureranno le emissioni

where Roma when Lun, 18/03/2024 who roberto

Il metano non bruciato ha un effetto riscaldante decine di volte più forte della CO2. Si useranno tecnologie satellitari combinate con sistemi modellistici e misure eseguite con droni e sensori a terra

Il metano non bruciato ha unlazio-visto-spazio.jpg effetto di riscaldamento del clima decine di volte più forte della CO2, e le discariche producono ingenti quantità di metano da fermentazione. Infatti molte discariche cercano di catturare queste emissioni di biogas per riuscire a bruciarne una parte in generatori di elettricità. Per studiare il fenomeno e il suo impatto nasce il progetto Garmosat (Garbage Monitoring Satellite), frutto della collaborazione tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio (Arpa Lazio).

Il progetto fa parte dell’iniziativa I4dp_Pa (Innovation for downstream preparation – public administration), mediante la quale l’Asi ha finanziato lo sviluppo congiunto di dimostratori e progetti pilota di servizi downstream attraverso la formalizzazione di accordi tra pubbliche amministrazioni.
Il progetto vuole creare un servizio innovativo per il monitoraggio della qualità dell’ambiente in aree sensibili attraverso tecnologie satellitari combinate con sistemi modellistici e misure eseguite con droni e sensori a terra, focalizzato in via sperimentale sulla quantificazione del contenuto di metano e altri inquinanti climalteranti presenti nel biogas prodotto da discarica. Il progetto durerà due anni e vede l’Arpa Lazio come proponente con il centro interuniversitario di ricerca sull'inquinamento e sull'ambiente Mauro Felli (Ciriaf) come partner scientifico.

L’obiettivo è creare una piattaforma web che integri i dati raccolti in campagne di misura sul campo, i dati satellitari di missioni nazionali (Prisma) ed europee (Copernicus) e altri elementi ottenuti con software di analisi ambientali, facilitando l’accesso a dati e prodotti dell’elaborazione tanto agli operatori del settore rifiuti, quanto alle autorità di vigilanza e controllo. Sarà anche dato un alert in caso di superamento dei valori soglia fissati per gli inquinanti monitorati. Messo a punto il prototipo, sarà possibile diffonderlo alle altre strutture del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), come pure estendere la metodologia ad altri inquinanti e altri tipi di pressioni ambientali.

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