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Natura meravigliosa, anzi stupefacente: nei tartufi c’è cannabis

where L'Aquila when Lun, 22/12/2014 who redazione

Una molecola aromatica simile al Thc della canapa indiana aiuta il tartufo nero a diffondersi nell'ambiente con la complicità inconsapevole degli animali che lo mangiano

Il segreto della passione per i tartufi potrebbe nascondersi in una molecola identificata da una ricerca italiana pubblicata su Phytochemistry e condotta dal Campus BioMedico di Roma e dall'Università dell'Aquila.fotolia56052603subscriptionmonthlym.jpg

Questi tuberi, e soprattutto il tartufo nero (tuber melanosporum), contengono anandamide, una molecola del piacere il cui nome è ispirato alla parola sanscrita “ananda”, beatitudine.
 

Il composto è un endocannabinoide legato alla formazione della melanina sulla pelle (l’abbronzatura) ed è simile alla Thc,il principio attivo che conferisce alla cannabis le proprietà psicoattive.
L'anandamide rilascia sostanze che danno la sensazione di benessere e modulano l'umore.
Secondo la ricerca, questo composto consente ai tartufi di attrarre gli animali e spingerli a nutrirsene, in modo che le spore possano essere disseminate nell'ambiente; questo favorisce la diffusione dei tartufi.
 

immagini
Tartufo nero
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