Nimby. A Piacenza i comitati contro i rifiuti come combustibile
Il cementificio Buzzi Unicem di Vernasca vuole studiare la produzione di combustibile di qualità al posto del coke petrolifero, ma i comitati locali si oppongono
Proteste in val d’Arda. Il cementificio Bruzzi Unicem di Vernasca vuole realizzare un impianto di Css, combustibile solido secondario, cioè quella frazione altamente selezionata e qualificata di rifiuti che può sostituire, abbassandone l’impatto ambientale, il normale coke di petrolio, lo scarto di raffinazione utilizzato come combustibile nei forni di cementeria di tutto il mondo.
I comitati nimby protestano. Temono che il cosiddetto Carbonext (cioè carta, plastica e altro combustibile selezionato) inquini di più del pet-coke di risulta delle raffineria. E quindi protestano in Regione Emilia-Romagna contro il progetto del cementificio Buzzi-Unicem per la lavorazione del combustibile. Nei giorni scorsi i comitati nimby “Basta nocività in Val d’Arda”, “Aria pulita in Val d’Arda2, “Comitato cittadini per l’ambiente rurale” e Legambiente Piacenza sono stati ascoltati in audizione dalla commissione regionale Territorio ambiente e mobilità, presieduta dalla consigliera regionale Manuela Rontini, alla presenza dell’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo. Dicono che “i cittadini della Val D’Arda vengono usati come cavie”; secondo Maria Laura Chiappa, presidente di Legambiente Piacenza, usare una frazione qualificata di rifiuti come combustibile al posto di derivati del petrolio contrasta con “la legge regionale a sostegno dell’economia circolare".