Non funziona. Nonostante le contromisure, sono aumentati ancora i gas che scaldano il clima
Perché gli impegni non funzionano? Nessun segno di rallentamento dell’aumento dei gas serra nel 2023, secondo il rapporto della Noaa
Una nuova analisi degli scienziati della Noaa, National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti, dice che nel 2023 non è rallentato l’aumento in atmosfera dei tre gas serra prodotti dall’uomo, cioè l’anidride carbonica (CO2), il metano e protossido di azoto (N2O, gas esilarante). In altre parole gli sforzi internazionali di tanti Stati, di tante imprese, delle associazioni e di noi singoli cittadini non hanno ancora portato alcun effetto nella tutela del clima.
Gli effetti sul clima
Oltre alla CO2, il metano ha un effetto di riscaldamento decine di volte più forte della CO2 – di oltre 80 volte più intenso dell’anidride carbonica nei primi anni dall’emissione fino a una ventina di volte più intenso a mano a mano che con i decenni il metano degrada in altri composti. Il protossido di azoto secondo l'Epa (Environmental Protection Agency) ha un potenziale di riscaldamento climatico pari a 310, ovvero su cento anni il protossido di azoto risulta 310 volte più influente dell'anidride carbonica per unità di massa. Secondo le rilevazioni del Global Monitoring Laboratory della Noaa nel 2023 l’aumento era in linea con la tendenza dell’ultimo decennio.
L’anidride carbonica
La concentrazione in superficie di CO2, in media su tutti i 12 mesi del 2023, è stata di 419,3 parti per milione (ppm), con un aumento di 2,8 ppm durante l’anno. Questo è stato il dodicesimo anno consecutivo di aumento della CO2 oltre i 2 ppm. Tre anni consecutivi di crescita della CO2 di 2 ppm o più non erano stati osservati nei registri di monitoraggio della Noaa prima del 2014.
Il metano
Il metano atmosferico è salito a una media di 1.922,6 parti per miliardo (ppb). L’aumento del metano nel 2023 rispetto al 2022 è stato di 10,9 ppb, inferiore ai tassi di crescita record osservati nel 2020 (15,2 ppb), 2021 (18 ppb) e 2022 (13,2 ppb), ma comunque il quinto più alto da quando è iniziata la rinnovata crescita del metano nel 2007.
Il protossido di azoto
La concentrazione di protossido di azoto è cresciuta di 1 ppb a 336,7 ppb. I due anni di crescita più elevata dal 2000 sono stati verificati nel 2020 (1,3 ppb) e nel 2021 (1,3 ppb). Gli aumenti del protossido di azoto atmosferico negli ultimi decenni sono principalmente dovuti all’uso di fertilizzanti azotati e letame derivanti da agricoltura e allevamenti.
Il commento dello scienziato
“L’aumento del 2023 è il terzo più grande dell’ultimo decennio, probabilmente il risultato di un continuo aumento delle emissioni di CO2 da combustibili fossili, insieme con l’aumento delle emissioni di incendi collegati forse nel passaggio dal ciclo della Niña a El Niño”, ha affermato Xin Lan, scienziato che coordina le ricerche. “Oltre alla crescita record del metano nel 2020-2022, abbiamo anche osservato bruschi cambiamenti nella composizione isotopica del metano che indicano un ruolo ancora più dominante dell’aumento delle emissioni microbiche”. Cioè aumenta anche il metano sviluppato dai batteri nei processi di fermentazione naturale.