Ovviamente no. L’appello del Wwf e della Legambiente contro la nave rigassificatrice a Vado Ligure
Il Wwf: “Vogliono spostare la nave per nasconderne l’inutilità attestata dagli stessi dati forniti dai ministeri”. La Legambiente: "Una miscela fra il 5% e il 15% di metano con l'aria è esplosiva"
Il Wwf e la Legambiente sono contro il trasferimento, fra due anni, a Vado Ligure della nave rigassificatrice ormeggiata nel porto di Piombino (Livorno).
Il no del Wwf
Il Wwf ha presentato formali osservazioni in merito al progetto di spostamento della nave. L’associazione ha evidenziato, richiamando i dati ufficiali ministeriali, “l’assoluta inutilità dei rigassificatori galleggianti, sia quello oggetto delle osservazioni, sia quello che si vorrebbe installare a Ravenna, ai fini della sicurezza energetica nazionale. Il nostro Paese ha già, infatti, una conclamata ridondanza di capacità di approvvigionamento gas: oltre 83 miliardi di m3 all’anno, senza fare ricorso al gas russo, a fronte di consumi che sono in costante calo (da 76,4 miliardi di m3 nel 2021 si è scesi, infatti, a 68,7 miliardi di m3 nel 2022, pari a circa 7,7 miliardi di m3 in meno). Inoltre, il progressivo sviluppo delle fonti rinnovabili ci permetterà nel 2030 di fare a meno di altri 20 miliardi di m3 di gas”. Secondo l’associazione, l’idea di trasformare l’Italia in un hub del gas non ha più senso e futuro perché contrasta con il necessario processo di decarbonizzazione: il gas naturale è costituito da metano, un gas serra con potere climalterante fino ad 83 volte quello della CO2, inoltre la sua combustione produce emissioni di CO2 (oggi è la maggiore fonte di emissioni in Italia).
Il no della Legambiente
"Lo spostamento del rigassificatore da Piombino a Vado causerà un impatto ambientale irreversibile e notevoli rischi per i residenti - afferma Dario Franchello di Legambiente Savona -. Tale gas ha un potere climalterante, fino a 85 volte superiore alla CO2 (Ispra 2022) e quindi non può essere considerato una risorsa rinnovabile, a discapito della decisione Ue di inserirlo nella tassonomia delle attività ecologicamente e socialmente sostenibili, sia pure nel periodo transitorio". Nelle osservazioni viene inoltre evidenziato come "il gas freddissimo, a contatto con l'acqua di mare molto più calda, inizierebbe a ribollire, a evaporare e formare una pericolosa nube. Questa nube di metano evaporato rimarrebbe più fredda e più densa dell'aria e potrebbe viaggiare sfiorando la superficie marina, spinta dal vento, verso la terraferma. Scaldandosi lentamente la nube comincerebbe a mescolarsi con l'aria. Una miscela fra il 5 e il 15% di metano con l'aria è esplosiva". I pericoli, scrive Legambiente "sono evidenti per l'uomo come per le specie presenti. Tra l'altro la Golar Tundra verrebbe posizionata all'interno del Santuario Pelagos, area marina internazionale dedicata alla protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat istituita nel 2002 con un accordo multilaterale tra Italia, Francia e Monaco”.