Il Parco Nazionale d’Abruzzo gestirà la foresta demaniale regionale Chiarano-Sparvera
Il ministero della Transizione Ecologica finanzierà l’operazione per il ruolo strategico che quest’area riveste per la conservazione dell’orso marsicano
Siglato presso la sede del Parco Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise l’accordo finalizzato a rafforzare gli sforzi comuni in favore della popolazione di orso bruno marsicano, grazie al contributo determinante del ministero per la Transizione Ecologica, che finanzierà l’operazione proprio in forza del ruolo strategico che quest’area riveste per la conservazione dell’orso marsicano.
Chiarano-Sparvera è un territorio prettamente montano che si estende per circa 4mila ettari. La gestione svolta dal Corpo Forestale dello Stato, e poi dai Carabinieri Forestali, è stata sempre fortemente orientata verso lo sviluppo sostenibile dell’intera area, coniugando le esigenze di tutela e conservazione con quelle turistico-ricreative e quelle agro-silvo-pastorali. Recentemente, il Ministero della Transizione Ecologica ha evidenziato la delicatezza della zona, in relazione a quanto previsto dal Patom, il piano per l’orso marsicano: l’area ha una posizione geografica che la rende praticamente centrale nel corridoio ecologico di collegamento tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e quello della Maiella, oltre che verso la Riserva Naturale Regionale del Monte Genzana e infine, non certo in ordine di importanza, è in gran parte ricompresa nel SIC del Parco.
Chiarano-Sparvera è, dunque, di vitale importanza per la conservazione dell’orso marsicano, abitualmente frequentata da alcuni soggetti che dal Parco si spostano verso la Maiella o il Genzana e, in alcuni casi vi hanno anche svernato, come dimostrato dalle rilevazioni telemetriche. In considerazione a questi molteplici aspetti e in considerazione della ristrutturazione organizzativa che il Servizio Foreste sta portando avanti, la Regione Abruzzo ha ritenuto opportuno e funzionale accogliere la proposta del Parco e affidargli la gestione di questo importante patrimonio demaniale. “L’iniziativa promossa dal Parco Nazionale e condivisa dalla Regione Abruzzo rientra fra quelle finalizzate a favorire la conservazione dell’habitat dell’orso marsicano all’esterno delle aree protette in piena coerenza con le finalità del Patom – spiega Antonio Maturani, direttore generale per il patrimonio naturalistico del MiTE – nella logica di tutelare i corridoi ad alta valenza ambientale che gli animali possono usare per spostarsi tranquillamente tra le diverse aree protette, in totale equilibrio con le attività tradizionali sostenibili”.