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La paura e l’ambiente. Così i bambini italiani soffrono di ecoansia

where Milano when Lun, 17/06/2024 who roberto

Preoccupazione, tristezza, rabbia sono alcune delle emozioni più associate dai bambini sul futuro del pianeta. Lo studio sulle preoccupazioni ambientali infantili è stato promosso da ScuolAttiva e Sanpellegrino, con Università di Pavia e Triplepact

Preoccupazione, tristezza, rabbiaecoansia.jpg: sono solo alcune delle emozioni più associate dai bambini all'ansia sul futuro del pianeta. Il 95% tra bambine e bambini intervistati si dichiara preoccupato per il futuro dell’ambiente e più di uno su 3 (40%) riferisce di aver fatto un brutto sogno sul riscaldamento climatico o sull’ambiente in pericolo e di aver fatto fatica a dormire o mangiare a causa di questo pensiero. È quanto emerge dai risultati di un recente studio italiano, nato nel contesto del progetto A Scuola di Acqua di Scuolattiva, realizzato da nove anni in collaborazione con il gruppo Sanpellegrino e dedicato alla sensibilizzazione dei più giovani sui temi dell’idratazione e della sostenibilità ambientale.
 
I dettagli della ricerca
La ricerca, condotta sotto la supervisione scientifica del Laboratorio di Psicologia della Salute del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia, e in collaborazione con Triplepact, ha previsto la somministrazione di una survey realizzata con metodologia Cawi (Computer Assisted Web Interview) e ha coinvolto un campione di circa 1000 bambini tra i 5 e gli 11 anni.
 
Le forme dell’angoscia

Diverse ricerche internazionali hanno suggerito una suddivisione in tre categorie per comprendere come i riscaldamenti climatici influenzino la salute mentale: impatti diretti, indiretti e vicari. Finora, gran parte della ricerca scientifica ha focalizzato l'attenzione sugli impatti diretti, quelli che si manifestano dopo eventi climatici estremi come alluvioni, terremoti o uragani. Tuttavia, sempre più persone stanno vivendo un senso di angoscia legato al riscaldamento globale anche senza essere direttamente o indirettamente colpite. Questo emerge chiaramente anche nello studio di ScuolAttiva: l’ecoansia nei bambini non è necessariamente correlata a esperienze realmente vissute, ma piuttosto è frutto della comunicazione e informazione sui temi del riscaldamento globale che influenzano la percezione del problema da parte dei più piccoli. In altre parole, solo conoscere le conseguenze dei riscaldamenti climatici attraverso i media può influenzare la salute mentale.
 
Voglia di agire
In sintesi, lo studio ha evidenziato un profondo legame emotivo dei più piccoli con il futuro del pianeta, contraddistinto da preoccupazione, tristezza e rabbia. Nonostante questo stato di marcata preoccupazione, i bambini si sentono coinvolti e responsabili, credendo fermamente che il loro contributo possa fare la differenza. La ricerca sottolinea l'importanza di coinvolgere attivamente le nuove generazioni nella tutela dell'ambiente e nel contrasto ai riscaldamenti climatici.
Nonostante lo stato di marcata preoccupazione, i bambini si sentono strettamente connessi all’ambiente (nel 78% dei casi) e il loro approccio al fenomeno non è passivo ma, al contrario, connotato da un forte spirito di protagonismo e di motivazione ad agire: la quasi totalità del campione si percepisce direttamente responsabile della situazione (95,6%) e pensa che il contributo possa fare la differenza (97,2%). Non solo, agli occhi dei bambini, la soluzione sta nella partecipazione di tutti: anche gli adulti, nei quali è riposta la fiducia del 72% dei più piccoli, devono contribuire attivamente alla salute del Pianeta. Lo studio sottolinea quindi l'importanza di promuovere l’engagement delle nuove generazioni nella tutela dell'ambiente e nel contrasto ai riscaldamenti climatici attraverso iniziative formative e di sensibilizzazione.
 
Parola agli insegnanti
La fotografia scattata su cinquecento insegnanti ricalca specularmente i dati forniti dai ragazzi, seppur con qualche nota di maggiore pessimismo. Ad esempio, il senso di efficacia nell’affrontare in prima persona le sfide ambientali risulta forte solo in una persona su 10. Inoltre, a differenza di un’ampia maggioranza di bambini che dichiara di riporre fiducia negli adulti per la gestione della sfida climatica e ambientale, solo 2 docenti su 10 si dichiarano fiduciosi nelle istituzioni in tal senso. La maggioranza crede però convintamente nel valore delle iniziative educative tese ad aumentare la sensibilità delle persone sul valore del contributo individuale per combattere le sfide ambientali.
 
I commenti
“Siamo convinti che i progetti di formazione ricoprano un ruolo fondamentale nel creare consapevolezza su questi temi perché, attraverso l’informazione e la formazione dei più piccoli, si possono gettare le basi per costruire un futuro più sostenibile”, osserva Fabiana Marchini, head of sustainability del gruppo Sanpellegrino.
“Assistere alle conseguenze del riscaldamento climatico può generare sofferenza e preoccupazioni per il futuro, insieme a senso di impotenza e frustrazione per l’incapacità di arrestare questo fenomeno o di fare la differenza”, sottolinea Serena Barello, direttrice del laboratorio di psicologia della salute del dipartimento di scienze del sistema nervoso e del comportamento dell’Università di Pavia, coordinatrice scientifica dello studio.
“Abbiamo ritenuto imprescindibile indagare un fenomeno, l'eco-ansia, che non è ancora così famoso - sottolinea Simona Frassone, presidente di ScuolAttiva - ma di cui nelle aule italiane si possono già notare alcuni effetti. Abbiamo toccato con mano una profonda sensazione di disagio e paura cronici legata agli effetti del riscaldamento globale, che può influenzare la salute mentale dei bambini”.

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