Rifiuti. Nella Lombardia del record di riciclo un nuovo piano regionale
Tutti i dati sulla spazzatura. La produzione di rifiuti urbani è 4.684.043 tonnellate, il 15% del totale italiano. In discarica finisce lo 0,5%
La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell'assessore ad Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo (nella foto), la proposta di Atto di indirizzi al Consiglio regionale, in materia di pianificazione della gestione dei rifiuti e delle bonifiche (Piano verso l'economia circolare).
Il Prgr lombardo - La Regione Lombardia da tempo si è dotata di uno strumento, il Programma Regionale di Gestione Rifiuti (Prgr), che ha consentito negli anni di garantire una gestione dei rifiuti efficiente, con costi per il cittadino inferiori alle altre regioni italiane, ed efficace, raggiungendo i target prefissati per gli obiettivi di tutela ambientale. Con il nuovo piano rifiuti il governo regionale intende qualificare ulteriormente la gestione dei rifiuti in un'ottica di economia circolare, anticipando il recepimento delle nuove Direttive UE del Pacchetto Economia Circolare.
"È fondamentale porre le basi per costruire percorsi verso l'economia circolare - ha commentato l'assessore Cattaneo - ed è quello che il governo regionale sta facendo con l'approvazione di questo Atto di indirizzi, che andrà in discussione in Consiglio. Vogliamo poter predisporre un nuovo piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche che guardi realmente all'economia circolare, al fine di costruire un sistema in cui la materia possa essere recuperata e riutilizzata nella misura massima possibile, e ciò rappresenta un cambio epocale. La Lombardia è stata un'eccellenza durante la rivoluzione industriale, ora dobbiamo esserlo anche nella nuova rivoluzione dell'economia circolare e dello sviluppo sostenibile".
Il nuovo piano di gestione dei rifiuti intende inoltre rispondere all'evoluzione che si è determinata nel settore dei rifiuti a causa delle modifiche alle norme statali, tra cui l'art. 35 del 'Decreto Sblocca Italia', che ha di fatto minato il principio dell'autosufficienza regionale e le disposizioni sull'end of waste, che stanno rendendo difficoltoso il recupero di materia, in particolare proveniente dai rifiuti speciali.
I rifiuti urbani in Lombardia - La produzione totale dei rifiuti urbani in Regione Lombardia nel 2017 è stata pari a 4.684.043 tonnellate, che rappresenta circa il 15 per cento del totale della produzione italiana. La raccolta differenziata continua a crescere: nel 2017 in Regione Lombardia sono state raccolte in maniera differenziata 3.262.786 tonnellate di rifiuti urbani, con un aumento di circa +0,4 per cento rispetto al 2016. La percentuale di raccolta differenziata si attesta al 70 per cento, in continuo aumento. Recupero al 60,9%, in discarica lo 0,5%. I rifiuti urbani avviati al recupero di materia sono pari al 60,9 per cento e un conferimento in discarica del solo 0,5 per cento. La raccolta differenziata dovrà continuare a essere uno strumento utile per massimizzare il recupero di materia; inoltre, nel nuovo piano si dovrà stimare il fabbisogno impiantistico nel rispetto dei principi di prossimità, continuando a garantire l'autosufficienza come oggi anche per i rifiuti speciali. Una valutazione attenta andrà fatta sui flussi extraregionali, che si intendono ridurre. Ulteriore obiettivo è ridurre sempre di più il conferimento in discarica dei rifiuti recuperabili come materia o come recupero energetico, favorendo la realizzazione di impianti innovativi di recupero. Attenzione particolare verrà data ai sistemi di tariffazione, in collaborazione con Arera.
I rifiuti speciali in Lombardia - La produzione totale dei rifiuti speciali in Lombardia, come da secondo rapporto di monitoraggio, è pari a 32.282.459 tonnellate, di cui 15.481.734,6 tonnellate da costruzione e demolizione, 14.024.818 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 2.775.906 tonnellate i rifiuti pericolosi.
La Lombardia rappresenta un quinto dell'intera produzione nazionale. La gestione dei rifiuti speciali è soggetta alle regole del "libero mercato": possono essere infatti inviati ad impianti di trattamento ubicati al di fuori della regione senza alcuna particolare restrizione. Nel nuovo piano gli obiettivi di gestione dei rifiuti speciali dovranno agire nel rispetto della gerarchia comunitaria, ottimizzando i processi produttivi nell'ottica dell'economia circolare.
Dovranno essere incentivate le nuove filiere di recupero e riciclo, favorendo la diffusione dell'utilizzo dei sottoprodotti. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, il piano prevede: specifiche restrizioni per il conferimento in discarica dei rifiuti decadenti dagli urbani, per determinate tipologie di rifiuti; definizione di limitazioni per il conferimento dei rifiuti recuperabili come materia o energia e limitazione al conferimento in impianti di incenerimento di rifiuti recuperabili come materia.
Gestione fanghi da depurazione - Saranno definiti gli indirizzi per la diversificazione dei destini finali di trattamento con attenzione alle nuove tecnologie, destinando in agricoltura solo i fanghi di elevata qualità.
Rifiuti contenenti amianto - Saranno valutati i quantitativi ancora presenti, rimossi, anche grazie al Progetto di rilevamento condotto da Arpa.
Lotta all'illecito Saranno definite le linee di indirizzo volte e prevenire forme di gestione illecita dei rifiuti sul territorio regionale e linee operative per coordinare l'attività dei "nuclei ambiente".
Bonifiche - Lo stato degli interventi di bonifica negli ultimi anni ha evidenziato un dinamismo di questo settore, in continua evoluzione con un'intensa attività sia dal lato dell'amministrazione pubblica sia da quello dei privati. A dicembre 2018 si possono contare 2194 siti bonificati con un incremento del 57 per cento (2012-2018); 838 siti contaminati (dic 2018) e 1138 siti potenzialmente contaminati in diminuzione del 28 per cento rispetto al 2014). Priorità per il nuovo piano è l'individuazione delle criticità ancora presenti e il loro risanamento, promuovendo la rigenerazione delle aree degradate, la riduzione dei rifiuti originati durante gli interventi, la tutela delle acque sotterranee dall'inquinamento e il risparmio del consumo di suolo, nel rispetto della sostenibilità ambientale. Fondamentale sarà l'utilizzo di tecnologie che prevedono il minore impatto sull'ambiente. A tal fine saranno potenziati: gli strumenti conoscitivi, come la banca dati Agisco (gestita da Regione e Arpa); l'uso di incentivi di carattere ambientale ed economico finanziario per favorire interventi di bonifica in capo ai privati - limitando così il ricorso a risorse pubbliche; l'armonizzazione della procedura di bonifica con le altre normative ambientali e urbanistiche. Obiettivo è il completamento di interventi di bonifica per almeno 80 siti contaminati all'anno.