Rifiuti: Venezia, festa per il “pensionamento” dell’inceneritore di Fusina
Deliberato dalla Regione Veneto agli inizi degli anni Novanta ed entrato in funzione nel 1998, si avvia alla chiusura definitiva. La chiusura dell’impianto di Fusina eviterà l’emissione nell’atmosfera di quasi 60mila tonnellate di CO2 all’anno
L’inceneritore di Fusina va in pensione: dopo 15 anni di onorato servizio, l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani, deliberato dalla Regione Veneto agli inizi degli anni Novanta ed entrato in funzione nel 1998, si avvia alla chiusura definitiva. Per festeggiare l’evento, l’Amministrazione comunale e Veritas, hanno invitato tutta la cittadinanza ad una giornata di festa che si è svolta lo scorso weekend.
“La chiusura dell’inceneritore - ha spiegato Bettin nel corso di una conferenza stampa svoltasi nei giorni scorsi al Municipio di Mestre, alla quale sono intervenuti l’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, il direttore generale di Veritas, Andrea Razzini e l’amministratore delegato di Ecoprogetto, Adriano Tolomei - è frutto di una forte volontà di questa amministrazione, di una strategia che ha permesso, nel tempo, di compiere i passi necessari per rendere di fatto inutile l’impianto. In particolare, l’aumento della produzione di Cdr, combustibile derivato dai rifiuti, che ha in gran parte sostituito il carbone utilizzato dalla centrale Enel di Fusina e lo straordinaria crescita della raccolta differenziata, sono stati i due fattori che hanno contribuito maggiormente a raggiungere l’obiettivo”. La percentuale dei rifiuti differenziati è cresciuta soprattutto dove vengono utilizzati i cassonetti a calotta, un sistema che - come ha ricordato l’assessore - punta molto sulla responsabilizzazione e sulla libertà degli utenti.
Nel territorio della Municipalità di Chirignago Zelarino, la prima in cui è stato introdotto il sistema a calotta, la percentuale di raccolta differenziata nel 2013 sfiora il 73%, seguita da Favaro Veneto con il 60,61%, Marghera con il 57,92% e Mestre Carpenedo, che ha superato il 45%. “ La chiusura dell’impianto di Fusina - ha concluso Tolomei - eviterà l’emissione nell’atmosfera di quasi 60mila tonnellate di CO2 all’anno. Le procedure necessarie per la dismissione, che richiederanno alcune settimane, inizieranno a gennaio. Tutti i 22 dipendenti attualmente impiegati saranno ricollocati in altre aziende”.